Capitolo 40

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ZULEMA

"Helena"

Rimango ad osservare in cagnesco quella figlia di puttana che sta sfoggiando la sua mercanzia in movenze dannatamente sensuali. Non la vedo da anni ma è uguale, sempre di una bellezza indescrivibile e assolutamente letale.

"Ti vedo in forma, Zulema.. sono passati anni ma tu resti sempre la figlia di puttana più sexy che abbia mai incontrato" beve un sorso dal suo bicchiere prima di appoggiarlo sul tavolino e venire da me. Ancheggia muovendo quel culo perfetto e si muove come una pantera a caccia. Lei è una mia simile, abbiamo troppo in comune. È stato proprio quello a farmi perdere la testa per la prima volta per una donna. Una poliziotta. Una traditrice. Una sporca infiltrata che ho corrotto andandoci a letto. Non ho mai capito da che parte stesse. Se fosse passata dalla mia soltanto perché le nostre notti sono state indimenticabili, per entrambe.

"Che cosa vuoi?" Le chiedo guardandola negli occhi con sfida e rabbia, non mi lascerò abbindolare di nuovo.

"Seychelles eh? Scelta spettacolare per una fuggitiva" mi cammina intorno come una cacciatrice mentre sfiora la mia pelle con un dito. Brividi. "I miei colleghi ti cercano da tutto il mondo e tu sei qui.. a prendere il sole a divertirti con una biondina che non è sicuramente alla tua altezza"

Ignoro tutte queste provocazioni e sento il nervoso iniziare a scorrermi nelle vene nonostante il fatto che una parte di me è ancora inspiegabilmente attratta dal suo corpo "Non mi hai risposto"

Mi viene davanti e mi accarezza il viso con una prepotenza che non ricordavo e che mi spiazza "Sei sempre stata quella scaltra, la favolosa criminale che si fa beffe di tutti.. ti piace fottere la gente, lo sappiamo entrambe" il verbo viene usato con molteplici significati.

"Non ho voglia di giocare" le dico cercando di allontanarmi da lei ma mi sbarra la strada.

"Mi chiedo cosa ci trovi in lei.. è una ragazzina di dieci anni più giovane, per altro una buona.. immagino che a letto vuole solo dolcezza e carezze mentre noi due sappiamo che tu non tolleri né l'uno né l'altro" il problema che avevo, quando eravamo in cella, è che il suo lato oscuro mi affascinava. Un lato così attraente di lei che vedo adesso davanti a me. Un lato così simile al mio "Non ho mai dimenticato.. tu ed io.. lei lo sa?"

"Non c'è niente da sapere" rispondo arrogante mentre con un dito accarezza la base del mio collo che amava stringere con forza.

La mia pelle si riempie di brividi d'eccitazione che non so minimamente controllare "Il tuo corpo si ricorda di me, Zulema"

Con un gesto scaccio via la sua mano allontanandola da me "Che cosa vuoi, Helena?" Le chiedo ancora, per la prima volta in vita mia sto pensando che il pericolo non sia quello che voglio davvero. Ma lei è qui, davanti a me, sexy come l'ultima volta che l'ho vista.

Avvicina il viso al mio e le sue labbra mi sfiorano l'orecchio "Te"

MACARENA

"Che cosa vuol dire che infiltrate qualcuno?" Chiedo spalancando lo sguardo, sono in panico.

"Tu non basti.. non stai lavorando a sufficienza.. quando è stata l'ultima volta che ci hai dato un'informazione?" Mi chiede lui arrabbiato "Ti sei lasciata coinvolgere dalla sua scollatura!"

"Zulema non sta lavorando adesso.. non ho proprio niente da dire" dico sincera, lei sta passando tutto il giorno con me. Non sta alimentando alcun traffico, lo saprei, me l'avrebbe sicuramente detto.

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