Capitolo 14

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Passo la notte in bianco. Quella sensazione, il brivido, le sue mani, il suo respiro.. ogni dettaglio si è annidato nella mia mente e mi tormenta.

Ho cercato di dare un nome.
Una motivazione.
Un significato.

Penso che sia una sorte di chimica. Passione. L'inizio di una passione.

La passione ti fa fare cose sbagliate, è logico e ovvio. Meravigliosamente giusto. Sono errori. Lo sentivo sbagliato. Era un errore. Ma volevo che quell'errore durasse il più a lungo possibile. Come fai a non fare la cosa sbagliata quando quella cosa sbagliata ti fa diventare matto? Come fai? La fai.. l'ho fatto. Era come se sapessi benissimo che lei è letale ma non aveva importanza perché le sue labbra sfioravano la mia carne e io avevo spento la ragione. Mi ha sfiorata. Solamente sfiorata. Sono caduta nel suo vortice dal quale non credo di esserci uscita completamente nonostante il fatto che alla fine ho ripreso il controllo.

Mentre esco dalla mia camera incontro Saray "Proprio te cercavo"

"Buongiorno Gitana" sottolineo il saluto con l'intonazione mentre mi affianca e insieme ci dirigiamo in cucina "Caffè?"

Annuisce "Che è successo ieri sera?"

Metto su la caffettiera e mi volto verso di lei "Non lo so.. che è successo?" Non ho idea di che cosa voglia chiedermi e la mia innocenza mi fa guadagnare un'occhiataccia.

"Zulema" sgrano gli occhi, unendo i punti che non dice ad alta voce e ricordo che non eravamo affatto sole su quella pista da ballo.

"Mi hai detto tu di ballarci insieme" prendo dalla credenza due tazze e verso l'intruglio fumante.

Sbuffa una risata come se non credesse minimamente alle mie parole "E tu quello lo chiami ballare?!"

"Sei la sua migliore amica no? Perché non torturi lei con le tue domande?" Chiedo mentre le passo la tazza e prendo la mia tra le mani.

Ride ancora più rumorosamente "Scherzi? Non mi direbbe niente"

"Forse perché non c'è niente da dire" le rispondo cogliendo l'occasione per zittirla.

"Su cosa non c'è niente da dire?" L'arrivo improvviso di Zulema mi fa strozzare con il caffè.

Saray, vedendomi in difficoltà, coglie l'occasione di mettermi ancora più in imbarazzo "Maca mi stava appunto dicendo che le è piaciuto molto ballare con te"

Gli occhi di Zulema scattano immediatamente nei miei, leggermente lucidi a causa dello strozzamento.

Non permettere mai a nessuno di metterti in imbarazzo senza il tuo consenso

La sua frase, sussurrata al mio orecchio, si scolpisce nella mia mente.

Ignoro Zulema e sorrido in maniera provocante alla gitana "La prossima volta.. lo facciamo in tre" lei arrossisce di colpo, la metto in imbarazzo e scoppio a ridere divertita.

Solo allora guardo Zulema che ride della mia reazione "Impari in fretta" mi dice e sappiamo entrambe che ho reagito così solo grazie al suo consiglio.

"Imparare cosa?" Chiede Saray alternano lo sguardo da me a lei, che nel frattempo non abbiamo smesso di guardarci.

Sorrido in maniera complice, cosa che ricambia e rispondiamo insieme "Cose nostre"

"Ehi" Riccia entra in cucina e mi schiocca un bacio sulla guancia, gesto che ripete con Saray.

Zulema ne approfitta per avvicinarsi a me e prendere la caffettiera che ho appoggiata sui fornelli proprio dietro di me "Ti è piaciuto ballare con me quindi"

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