Capitolo 68

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"Per te"

Lei dapprima ride. Ride decisamente divertita prima di tornare seria e incenerirmi con lo sguardo "Non è il caso che tu continui a prendermi per il culo" risponde rabbiosa e incazzata nera. Distoglie lo sguardo mentre la osservo stringere i pugni da sopra il tavolo. Guarda altrove mentre ridacchia divertita scuotendo leggermente la testa "Castillo le prova proprio tutte.." commenta ad alta voce guardando da un'altra parte. Credo che involontariamente abbia semplicemente pensato ad alta voce.

"Zulema, voglio aiutarti.." provo a dirla ma lei mi aggredisce subito.

"Stai zitta" mi ringhia puntando uno sguardo di fuoco nel mio, batte una mano sul tavolo con nervoso e poi mi incenerisce "Stai solo zitta" ringhia digrignando i denti, è furiosa "Tu.. mi hai fottuta.." per un istante mi sembra di vedere lacrime nel suo sguardo ma ha tanta rabbia da spingerle indietro e continua a sputarmi veleno addosso "Che ti ha promesso Castillo? Soldi? Sconto di pena? Dimmi Macarena quanto vale la mia libertà? Se vuoi puoi decapitarmi e appendere la testa al muro come trofeo o ti fai bastare una foto?"

Mi siedo davanti a lei sbuffando, mi prendo tutto il male che rovescia su di me senza rispondere a tono. La osservo mentre continua a ringraziarmi contro "Il cinismo è passato di moda" commento solamente incrociando le braccia al petto

"Che cosa ti ha promesso Castillo?" Mi richiede puntando lo sguardo nel mio seria. Vuole risposte.

Abbasso lo sguardo sentendo una voragine scavarmi dentro. Sensi di colpa. "La mia libertà"

Ride divertita mentre scuote la testa amareggiata, mi guarda ma è come se non mi riconoscesse più, come se vedesse una persona del tutto diversa "Si perché tu te la meriti più di me, non è vero?"

Punto lo sguardo nel suo altrettanto arrabbiata "Tu sei una criminale"

"Non ho mai detto di essere una santa" si appoggia allo schienale della sedia e fa spallucce "Tu al contrario.. ti travesti soltanto da buona ma in fondo sei marcia quanto me.. forse peggio"

"Io non sono come te" ringhio.

Ridacchia divertita prendendosi gioco di me, immagino che sia una vera soddisfazione visto la situazione in cui ci troviamo "Oh certo tu sei migliore.. immagino che dormi meglio la notte con questa convinzione"

"Smettila con questa arroganza!" Ringhio puntando lo sguardo nel suo, uno sguardo che ricambia con lo stesso nervoso.

Ride come se non gliene fregasse un cazzo "Mi resta solo quella" mi osserva delusa e amareggiata, non esiste più la donna che mi amava. Non esiste più amore. L'ha cancellato. Mi ha dimenticata "Devi esserne orgogliosa.. mi hai battuta" commenta sibilando come un serpente velenoso mentre mi punta. Siamo regredite di anni. L'odio è tornato più vivo che mai "Hai barattato la mia libertà con la tua e cazzo.. hai fatto un lavoro perfetto.. hai finto che ti importasse di me, hai fatto in modo di togliere Hierro di mezzo.. Cristo, sei perfino venuta a letto con me e dicevi di amarmi" ripensa ai nostri momenti dando loro un significato totalmente diverso da quello che si aspettava. Ma non è così, non è vero. Dirle che la amo adesso non conta. Mi riderebbe in faccia. Non mi crederebbe mai "Sei soltanto una figlia di puttana bugiarda.. non sei come me? Tesoro.. sei mille volte peggio"

"Dai loro ciò che vogliono" le ordino con tutta la fermezza di cui dispongo. Le chiedo di usare la testa e di salvarsi, ancora una volta sto cercando di salvarla da se stessa.

"Non lo farò mai" risponde tassativa. Non cambierà idea, mi basta un'occhiata più attenta per capirlo.

Tenterò di convincerla finché ne avrò la possibilità. Apro il dossier posto sul tavolo che ci separa "Il punto è.. che hai alle spalle una serie di reati più o meno gravi. Non ti permetteranno di uscire. Sei con le spalle al muro.."

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