Capitolo 33

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"Non ci posso credere"

La voce squillante di Saray mi sveglia di colpo, spalanco gli occhi e vedo che sono ancora sdraiata sul divano abbracciata a Zulema che si è svegliata di colpo esattamente come me. Ci stacchiamo subito e la guardiamo "Beh.. sono contenta che avete fatto pace.. anche se questo non spiega perché siete ancora vestite come ieri sera e, Maca, quella è una fasciatura?! Che cosa è successo?" Inizia a riempirci di domande con quel maledetto tono alto "Ma quello è un succhiotto?!?!"

"Gitana.. ci siamo appena svegliate, cazzo!" Mi lamento massaggiandomi le tempie mentre mi siedo sul divano nell'angolo opposto a quello di Zulema.

"Allora andiamo per gradi" si siede sul tavolino davanti a noi e ci scruta con lo sguardo "È a posto fra di voi?"

Non lo so.. È così?!

Mi guardo con Zulema e capisco che non si sta rimangiando nulla "Siamo a posto" le dice riportando lo sguardo sulla gitana. Mi spunta un sorriso sulle labbra e arrossisco ripensando a tutto quello che è successo ieri.

"Parleremo dopo di questo sorriso da cotta adolescenziale, Macarena" risponde Saray. Prendo la coperta e mi copro il viso, facendole ridere. Cotta. Mi sono presa una cotta!

"Non ti vergognare, tutti sanno che sono incredibilmente attraente" esco fuori dalla coperta e le lancio una cuscinata.

"Incredibilmente qualcos'altro!" Protesto continuando a colpirla con sottofondo la voce di Saray che mi invita a continuare a prenderla a cuscinate. Me lo prende di mano e lo tira via, poi mi spinge e cado di schiena. Mi immobilizza i polsi sopra la testa e mi ritrovo il suo viso a pochissimo dal mio "Incredibilmente stronza!" le dico facendola ridere.

Entrambe ci giriamo per guardare Saray con gli occhi a cuore, totalmente persa dalla nostra complicità. Ci schiariamo la voce "Okay.. giusto.. sono di troppo, vi aspetto in cucina per la colazione" sparisce nell'altra stanza di corsa soffocando una risata.

I nostri occhi tornano a guardarsi e tutto dentro di me sembra prendere il giusto posto, come se i pezzi si ricomponessero "Buongiorno" le dico in un sussurro sulle sue labbra, mi bacia.

Mi libera dalla presa così che entrambe possiamo accarezzare i nostri visi.

È un bacio lento, dolce e pieno di quel sentimento che continuo a provare e di cui ho paura. La sua lingua è intrecciata alla mia. Mi mangia. Poi mi bacia un labbro alla volta finché non termina in un piccolo ultimo tocco di labbra "Buongiorno Bionda"

Si alza da me e mi tende la mano per aiutarmi "Siamo proprio crollate" dico prendendo la coperta e piegandola mentre lei sistema i cuscini.

"Troppe emozioni" la sento commentare mentre mi afferra per i fianchi e mi tira a sé. Cado tra le sue braccia e le nostre labbra tornano unite come due calamite che non riescono a stare separate. Adoro sentirla sulla mia pelle, il suo profumo, le sue mani. Adoro il modo in cui mi fa sentire. Adoro tutte quelle emozioni, le sensazioni, quei brividi che continuano ad attraversarmi il corpo.

So che non dovrei, che è sbagliato.
La sto tradendo. Sono qui per tradirla.

Avvicinarmi in questo modo è come tradirla due volte.

Come persona e come amante.

Ho cercato di soffocare tutto, di impedirle di continuare.

Ma non ci sono riuscita.

Lei e il mio cuore me lo hanno impedito.

Non riesco a evitarlo.

Le accarezzo il viso mentre le sue labbra si muovono fameliche sulle mie. Nel momento in cui si allontana e mi guarda, le sorrido "Doccia e colazione?" Mi chiede e io mi irrigidisco subito "Separate.. doccia separate" precisa ridendo allentando così i miei nervi tesi "Hai così paura di me?"

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