«Casa dolce casa.»
Jon aprì la porta e si introdusse nel suo appartamento. Poco dopo, un altro ragazzo fece il suo ingresso, chiudendosi la porta alle spalle.
«Lydia? Dove sei? Ti ho portato un ospite.»
Nessuna risposta.
Samuel Reed, compagno di squadra in RWA, nonché uno dei suoi migliori amici, lo guardò perplesso.
«Non può essersene andata» disse Jon, con un pizzico di panico che gli fece accelerare il battito cardiaco.
Era uscito quella mattina, per incontrarsi con Chase, il vero nome di Samuel, alla solita palestra, e aveva lasciato Lydia in cucina, a occuparsi dei piatti della colazione.
"Aiutarti con qualche faccenda domestica è il minimo che possa fare per ripagare la tua gentilezza", gli aveva detto con un sorriso, quando lui aveva cercato di fermarla. Poi, gli aveva spinto il borsone da palestra tra le braccia e lo aveva praticamente cacciato da casa sua. A Jon non era rimasto altro da fare che raggiungere il suo compagno di team.
«Dev'essere in camera, mettiti pure comodo, vado a chiamarla.»
Chase annuì e poggiò il suo trolley accanto al divano.
Jon gli aveva raccontato tutto, di quella Lydia. Di come l'avesse incontrata al Missing Melodies e del fatto che fosse in compagnia di quei ragazzi, che alla fine non si erano rivelati altro che uno schifoso manipolo di porci; di come l'avesse sentita gridare e di come l'avesse trovava con le spalle al muro e con quei tre figli di puttana sopra di lei. Di come fossero stati in procinto di stuprarla, di come la rabbia avesse preso il sopravvento su di lui. Di come l'aveva salvata e poi portata a casa con sé. Gli aveva raccontato della ferita alla testa e della conseguente commozione celebrale che aveva portato a una perdita di memoria.
Chase sospirò e si diresse in cucina. Ormai si sentiva così a suo agio a casa di Jon che non ebbe problemi a scandagliare il suo frigorifero per trovare qualcosa da bere. Alla fine optò per una Redbull e si accomodò all'isola, telefono alla mano.
Tutta quella storia gli puzzava un po'. Anzi, molto più che un po'. Insomma, una ragazza, casualmente fan del wrestling, si ritrova nello stesso pub di uno dei suoi idoli e viene salvata da uno stupro proprio da questi? E poi, guarda caso, finisce col perdere la memoria sul suo passato, ma non su quello di Jon o di tutti loro? Piuttosto strano... piuttosto conveniente.
Fece una veloce ricerca in internet, digitando su Google "perdita di memoria". Scorse qualche link, prima di trovare un collegamento a una specifica forma di amnesia, chiamata retrograda. Il sito la definiva come un disturbo caratterizzato dall'incapacità di ricordare avvenimenti o informazioni acquisite prima di un evento patologico.
In questa forma di perdita di memoria, recitava il sito internet, il paziente presentava una completa lucidità per tutto ciò che era successo in seguito all'insorgenza della malattia e non aveva difficoltà a memorizzare nuove informazioni.
Le cause dell'amnesia retrograda andavano ricercate a livello cerebrale e potevano comprendere lesioni traumatiche, accidenti vascolari, processi degenerativi e disturbi metabolici. Alcuni casi di amnesia retrograda erano temporanei, altri risultavano permanenti. Pertanto, le manifestazioni correlate al disturbo potevano migliorare, rimanere le stesse o peggiorare gradualmente con il tempo.
La parte più interessante di quell'articolo recitava che, nell'amnesia retrograda, la lacuna mnemonica riguardava essenzialmente i ricordi autobiografici, mentre non interessava i gesti professionali e i comportamenti sociali.
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𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐧𝐞 𝐋'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨
Romance«Nel momento stesso in cui ho deciso di entrare in quel vicolo e salvarti, sei diventata un mio problema.» Lei sentì un tuffo al cuore e deglutì. «Vieni a casa con me.» Quelle iridi blu erano così serie e intense che lei non riuscì a sostenere il su...