«Hey... ma quella che vedo al tuo dito, è una fedina per caso?»
«Che coooosa? Fa' vedere, fa' vedere!»
Nellie e Bessie si spintonarono davanti allo schermo del loro tablet, cercando di vedere meglio l'immagine della ragazza dall'altra parte.
Lydia arrossì, osservando l'anello a forma di coroncina che circondava il quarto dito della sua mano sinistra. Sorrise con dolcezza, lanciando uno sguardo alle spalle che il suo ragazzo le stava offrendo, seduto sul bordo del letto.
«Non è proprio una fedina...» rispose a bassa voce, «è più una promessa.»
«Ooooooh!! Romanticone il nostro Ashton!» cinguettò Bessie, battendo le mani.
«Beata te...!» sospirò Nellie, poi scosse il capo e sembrò riprendersi, perché puntò un dito contro lo schermo. «E comunque non accettiamo altre scuse, signorina!»
«Domani sarai tutta nostra, che tu lo voglia o no! Hai sentito, Ashton?!»
Jonathan Gabriel si girò con espressione interrogativa dipinta sul volto, rischiarato per metà dalla luce bluastra della televisione e per metà da quella gialla della abat-jour accesa sul comodino. Lydia lo guardava con espressione divertita, seduta con le gambe raccolte al petto e la schiena contro la testata del letto. Poi girò il tablet che stava tenendo sulle ginocchia, mostrandogli lo schermo, e allora Jon comprese.
Le gemelle Bennette lo fissavano dalla loro stanza d'albergo, con due sorrisoni sornioni che facevano venir voglia di prenderle a schiaffi sulle loro guance ben truccate.
«Come, prego?» rispose, non avendo assolutamente sentito una parola del lungo discorso che le due lottatrici stavano intrattenendo con la sua ragazza.
«Domani mattina verremo a rapire Lydia per portarla a fare shopping con noi!» dichiarò Nellie, la sua voce un trillo entusiasta.
«Ha bisogno di un bell'abito, per la festa di Capodanno!» aggiunse Bessie, altrettanto estasiata.
Lydia ridacchiò nella penombra e Jon sollevò un sopracciglio. «Perché, cos'hanno che non va gli altri tre miliardi di vestiti che le avete dato? Pensavo avessimo raggiunto un accordo.»
Nellie si esibì in un'espressione inorridita, come se quello che Jon aveva appena detto altro non fosse che una bestemmia irripetibile. «Oh cielo, no! Vestiti della stagione passata? Per una festa della RWA? Buon Dio, che cosa ti salta in mente?!»
Jon alzò gli occhi al cielo. «Ma certo, che sciocco... che cosa mi salta in mente!» borbottò innervosito, con una pessima imitazione di Nellie. Scosse il capo e tornò a fare zapping.
Lydia rise piano, meritandosi una mezza occhiataccia, poi girò nuovamente il tablet in sua direzione.
«Allora passiamo a prenderti domani mattina per le nove in punto. Fatti trovare pronta» la istruì Bessie.
«Vestiti comodi e facili da sfilare, mi raccomando» ricordò Nellie, «che domani ti faremo trottare un bel po'! Dobbiamo rimediare a tutte le buche che ci hai rifilato nei giorni passati.»
«A mia discolpa, posso dire che non c'entro niente!» provò a difendersi Lydia.
«Niente scuse, rossa!» la rimbeccò Nellie, sventolando il dito indice in modo minaccioso.
«Sissignora...» borbottò Lydia, con un sospiro.
«Allora ci vediamo domani, bella» la salutò Bessie.
«Dormi bene!» aggiunse Nellie.
E poi in coro. «CIAO JOOOON!!», saluto al quale il ragazzo, ovviamente, neanche rispose.
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𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐧𝐞 𝐋'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨
Romance«Nel momento stesso in cui ho deciso di entrare in quel vicolo e salvarti, sei diventata un mio problema.» Lei sentì un tuffo al cuore e deglutì. «Vieni a casa con me.» Quelle iridi blu erano così serie e intense che lei non riuscì a sostenere il su...