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Quella serata non era iniziata affatto bene e non sembrava voler proseguire verso una più mite conclusione. Il team composto da Bessie, Nellie e Noemi aveva perso. L'aver incrociato poi le Ombre della Paura in corridoio era stata la ciliegina sulla torta. Quando le erano passati accanto, in uno dei corridoi, tutti imponenti e spaventosi, Lydia si era appiattita contro la parete, quasi temendo che loro potessero farle del male semplicemente perché gli stava tra i piedi. I componenti di quel team raccapricciante nemmeno la notarono, troppo presi a discutere di loro solo sapevano cosa, ma la loro sola presenza era stata in grado di farle desiderare di trovarsi subito nell'abbraccio protettivo di Jon.

Eppure, non era da lui che stava andando.

Di certo non voleva rientrare nello spogliatoio dei Dark Knights e ritrovarsi coinvolta in un'altra rissa alla quale poteva partecipare solo come spettatrice. Sia Daryl che Samuel avevano detto che non doveva impicciarsi, giusto? E allora che si ammazzassero tra di loro, basta che non le chiedevano anche di assistere all'implosione del gruppo.

Nel camerino delle lottatrici l'umore non era di certo migliore di quello che si sarebbe respirato all'interno di quello dei Dark Knights ma, per lo meno, nessuna di loro stava aggredendo le compagne. C'era solo un silenzio pesante e, quando Lydia si introdusse all'interno, solo Bessie le rivolse un sorriso spento, mentre, avvolta in un asciugamano, si accingeva a entrare nello scomparto docce. Nellie era seduta in un angolo e continuava a massaggiarsi il collo indolenzito.

«Tutto bene?» le domandò Lydia, sedendolesi accanto.

Nellie annuì. «Non si può sempre vincere, giusto?» Anche lei abbozzò un mezzo sorriso spento.

«Vorrei che tutti la prendessero con la tua stessa filosofia.»

Nellie le posò una mano sulla coscia. «Ho saputo della rissa...»

«Già.»

«Ci sono problemi tra i Dark Knights?»

«Io...» Lydia sospirò, «non lo so. Non riesco proprio a capirlo.»

Nellie la guardò con espressione mesta, stringendole la gamba in segno di conforto.

Nel silenzio dello spogliatoio, la canzone d'ingresso dei Dark Knights risuonò forte e chiara, facendo sobbalzare tutte quante. Quattro paia d'occhi fissarono incuriosite Lydia Russo, mentre estraeva il cellulare dalla tasca dei pantaloni.

«Sì, sì, lo so» disse, scrollando la mano. «Sono un'inguaribile fan, me lo hanno già detto.» La battuta sembrò rallegrare le lottatrici, perché tutte scoppiarono a ridere.

Perché non è così semplice risollevare l'umore dei Dark Knights?

Jon » Dove sei?

Lydia passò un dito sullo schermo, sospirando.

Piccola lottatrice » Nello spogliatoio delle lottatrici.

Non passò neanche mezzo secondo per la sua risposta.

Jon » Non muoverti. Arrivo.

*

Si era fatta trovare fuori dallo spogliatoio. Non voleva che, bussando alla porta, scatenasse una serie di pettegolezzi e risolini maliziosi da parte delle ragazze... anche se, a ben vedere, tutte sembravano troppo contrite e doloranti per pensare ad altro che non fosse la sconfitta appena subita. Solo Bessie era incollata allo schermo, gli occhi fissi sui match che Dason Berry stava combattendo in singolar tenzone contro niente di meno che le Ombre della Paura. L'espressione preoccupata sul suo viso e il modo in cui si mangiucchiava le unghie indicavano chiaramente quanto la gemella fosse innamorata del suo uomo.

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐧𝐞 𝐋'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora