«Jaxon ci ha invitati ad andare a casa sua questo weekend.»
Lydia tolse la testa da dentro il frigorifero, un cucchiaino tra le labbra.
Era passata circa una settimana, da quella fatidica notte in cui tutto era cambiato... o forse, sarebbe stato meglio dire, in cui tutto non era più cambiato. Le loro vite erano andate avanti separatamente, ma comunque legate: Jon era tornato a viaggiare per le registrazioni della RWA, ma Lydia non lo aveva seguito, preferendo invece rimanere in casa per cercare di riordinare un po' la sua vita, ancora troppo confusa e piena di domande.
Samuel Reed e Russell Royle erano stati delusi quando Daryl Ashton, quel lunedì, si era presentato da solo, ma era stata la stessa Lydia a rassicurarli, durante una videochiamata su Skype, e a dire loro che sarebbe tornata a viaggiare insieme ai Dark Knights quanto prima.
Lei e Jon erano... qualcosa.
Nessuno dei due aveva ancora ben capito o stabilito che cosa, ma già che si considerassero come un qualcosa era un passo avanti per entrambi. Specialmente per Jon che, tornato a Las Vegas dopo l'ultimo spettacolo della settimana, aveva immediatamente raggiunto Lydia a casa sua, per passare un po' di tempo con lei.
«Ah, sì?» domandò la ragazza, chiudendo il frigorifero e poggiandosi contro di esso, un vasetto di yogurt tra le mani.
«Sì. È il compleanno di Kyla» la informò Jon, guardando il suo cellulare.
A Lydia brillarono gli occhi. «Awwww! Io adoro i compleanni!» si entusiasmò, buttando la confezione di yogurt finito e lanciandosi sul divano, dove Jon era seduto.
Lui si girò a guardarla con un sorrisetto di scherno. «Non avevo dubbi» disse divertito, mentre lei si sdraiava e poggiava la testa sulle sue cosce.
Lydia lo scrutò dal basso. «Oh, avanti! Non dirmi che sei una di quelle persone a cui non piacciono i compleanni!»
«D'accordo, allora non te lo dico.»
«Non ci credo!» Lydia si tirò su e incrociò le braccia al petto. «Come fanno a non piacerti i compleanni? Ci si diverte, si sta insieme alle persone che amiamo, e poi ci sono i regali...»
«Ci saranno un sacco di marmocchi.»
«E i palloncini...» proseguì Lydia, come se lui non avesse parlato.
«E tutti i parenti.»
«La torta! Tutti amano la torta!»
«Lo stupido karaoke...»
«Il cibo... aspetta: hai detto karaoke?! Come può essere uno svantaggio, quello?»
Jon non riuscì a trattenere una risatina bassa, che uscì più come una sorta di strano sbuffo. Scosse la testa e alzò gli occhi al cielo. «Avrei dovuto immaginarlo che eri una che si entusiasmava per i compleanni.»
Lydia gli lanciò uno sguardo di traverso. «Lo dici come se fosse un insulto.»
«Non mi permetterei mai.» Si avvicinò e cercò di rubarle un bacio.
Lydia girò il viso e le sue labbra sfiorarono invece la sua guancia. «Uh-uh. Non ci casco, non questa volta, Ashton.» Gli premette la mano sulla bocca e lo allontanò.
Questo non servì a fermarlo, perché lui le baciò le dita. «Non capisco di cosa tu stia parlando.»
«Di questo!» esclamò lei. «Ogni volta che non siamo d'accordo su qualcosa, tu mi seduci ed io finisco coll'arrendermi!»
Jon rise piano. «Sedurti?» ripeté. «Ora: questo sì che è qualcosa sulla quale sono dannatamente d'accordo con te.»
Fece per circondarle il polso, ma lei scivolò via dalla sua presa e si alzò. «Vedi? Lo stai facendo di nuovo! Non succederà, non oggi.» Fece per allontanarsi.
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𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐧𝐞 𝐋'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨
Romance«Nel momento stesso in cui ho deciso di entrare in quel vicolo e salvarti, sei diventata un mio problema.» Lei sentì un tuffo al cuore e deglutì. «Vieni a casa con me.» Quelle iridi blu erano così serie e intense che lei non riuscì a sostenere il su...