41.

725 33 4
                                    


Quando Lydia riaprì gli occhi, le ci volle almeno mezz'ora buona per riprendere i contatti con la realtà. La confusione tipica del risveglio, mischiata al dopo sbornia, non era proprio il massimo. Sentiva gli occhi pesanti ed era come se ci fosse un cuscino al posto del suo cervello, ma troppo grande per essere contenuto nella sua testa, così cercava di fuoriuscire dalle orecchie, che continuavano a produrre un ronzio basso e costante.

Si rivoltò nel letto, tirandosi le coperte sopra la testa e coprendosi da quei fastidiosi raggi di sole che adesso ferivano il cuscino in lamine dorate.

«Gnmgmmm...» si lamentò, stringendo gli occhi e cercando di fermare la sensazione di nausea che le aveva attanagliato la bocca dello stomaco.

Ubriacarsi e dimenticarsi di tutto per un po' era divertente... fino a quando non ti svegliavi la mattina dopo, ovvio.

Oh, ma perché ho deciso di ubriacarsi?

Okay, quel cocktail era davvero buono e un sacco di gente le aveva offerto da bere, ma... no, non era quella la ragione e lei lo sapeva bene.

Lydia sospirò, sentendo il cuore dolere un po', mentre immagini confuse della sera precedente si riaffacciavano nella sua memoria.

Daryl Ashton e la sua gelosia verso David Zane.

Lei e la sua gelosia verso Rachel Yvonne.

Il litigio.

David Zane che la portava via.

Un drink... due drink... tre drink.

Il karaoke.

Uno strano tipo che cercava di parlare con lei.

Samuel Reed e la bomba dai biondi capelli, che si strusciavano sulla pista da ballo.

Quattro drink... cinque drink.

Russell Royle che si comportava da fratello maggiore.

Daryl che usciva dal locale.

Rachel che lo seguiva.

Sei drink... sette drink.

Le gemelle Bennette che ridevano con lei.

E poi...

Vuoto.

Non c'era più niente, il black out più totale.

Che diavolo è successo dopo?

Per quanto si sforzasse di ricordare, avvertiva solo un gran mal di testa. Non c'era niente da fare, le immagini si fermavano a lei, chiusa nel bagno, con Nellie che blaterava del suo fidanzato Jim e Bessie che la imbruttiva per qualcosa che doveva aver detto.

E poi?

Come ci era tornata in hotel?

Perché era in hotel, vero?!

Spalancò gli occhi e si mise a sedere di scatto, non la scelta più saggia per una nelle sue condizioni. La stanza le girò attorno e lei si accasciò di nuovo contro il materasso, cercando di fermare gli oggetti che sembravano volerle cadere addosso. Si premette le mani sugli occhi, aspettando che la sensazione di turbinio cessasse.

Quando fu sicura di avere il controllo del suo corpo, allora prese un profondo respiro e riaprì gli occhi, compiendo movimenti lenti con la testa, per guardarsi intorno.

Sì, era nella stanza d'albergo che divideva con Daryl Ashton. Dalla sua posizione, riusciva a scorgere la valigia del ragazzo abbandonata contro il muro e aperta, un po' di vestiti riposti disordinatamente al suo interno.

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐧𝐞 𝐋'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora