Lydia camminava per il backstage della Chesapeake Energy Arena, dove si sarebbe svolta la puntata della RWA.
Lei e i Dark Knights erano atterrati nel primo pomeriggio ad Oklahoma City, dopo aver trascorso il weekend a casa di Russell, ed erano arrivati all'arena da poco.
Lasciare la piccola Kyla era stato quasi più traumatico per Lydia che per Jaxon: la bambina l'aveva pregata di restare, ma alla fine, pianti e capricci sedati tanto da Jessica quanto da Russell, Kiki era riuscita a strappare a Lydia la promessa di tornare a trovarla il prima possibile.
Non appena avevano messo piede nell'Arena, superando un cospicuo gruppetto di fans che li aveva chiamati a gran voce dal parcheggio, i ragazzi si erano chiusi nel loro spogliatoio, per indossare i costumi e cominciare a scaldarsi prima dell'inizio dello show. Poco dopo, Lydia era stata mandata a prendere alcune bottigliette d'acqua.
Arrivata nella zona catering, pullulante come sempre di atleti e atlete, che si rifocillavano prima dell'inizio delle registrazioni, individuò il carretto con le cassette d'acqua e ne prese una confezione da dodici.
«Bisogno di una mano, babe?» La voce famigliare di David Zane la costrinse a voltarsi, un sorriso leggero sulle labbra.
«Hey, David!» lo salutò, imbracciando la cassetta. «No, grazie. Ce la faccio!»
«È bello rivederti, credevo che non saresti tornata.»
Cominciarono a camminare, diretti verso lo spogliatoio dei Dark Knights.
«A un certo punto l'ho creduto anch'io, devo essere sincera» rispose Lydia, ma quando lui le rivolse uno sguardo incuriosito, lei scosse la testa come a dire di lasciar perdere.
Passarono vicini ad un gruppo di membri dello Staff, che parlavano concitatamente tra di loro.
«C'è una grande agitazione nel backstage, oggi» notò Lydia, guardandosi intorno: in effetti, la gente si muoveva più frenetica del solito. «C'è qualcosa che bolle in pentola?»
«La puntata andrà in onda tra meno di mezz'ora e il nostro caro annunciatore Jason Rustin è appena andato a casa perché è senza voce. Quindi, in sostanza, siamo senza ring-announcer» spiegò David. «Ecco perché si muovono tutti così in fretta. Stanno cercando una soluzione, ma non è facile trovare qualcuno che riesca a memorizzare nomi, città di provenienza e peso di mezza federazione in così poco tempo.»
«C'è sempre Eveline Monroe» ridacchiò Lydia, ricordando la pessima esperienza come ring-announcer della wrestler dai capelli rossi: era stonata come una campana e aveva totalmente dimenticato di introdurre Taj Dhesi, durante la presentazione del suo gruppo, chiamato La Band. Senza contare che, dopo l'errore, aveva ricevuto una strigliata e non era stata nemmeno in grado di ricordare che il nome del wrestler del punjabi fosse Taj Dhesi e non Taj Mahal.
David fece una smorfia. «Quella donna ha fatto solo guai da quando è qui. Ricordo ancora quando si è finta brava a ballare, per essere la partner di Balera, e poi ha fatto una figuraccia davanti a tutti! È terribile, credo che Samantha Miller preferirebbe mille volte affidare il compito a una appena arrivata come te, che a lei!»
«Sicuramente sarei una ring-announcer migliore.»
«Non che ci voglia molto» rispose David e Lydia gli fece una linguaccia.
Voltarono l'angolo e, in lontananza, Lydia vide PJ Constantine. Era vestito con una tuta nera, il giacchetto e la maglia bianca facevano parte del suo merchandise. Indossava delle cuffie alle orecchie e sembrava piuttosto nervoso, mentre camminava avanti e indietro, tirando qualche pugno nell'aria.
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𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐧𝐞 𝐋'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨
Romansa«Nel momento stesso in cui ho deciso di entrare in quel vicolo e salvarti, sei diventata un mio problema.» Lei sentì un tuffo al cuore e deglutì. «Vieni a casa con me.» Quelle iridi blu erano così serie e intense che lei non riuscì a sostenere il su...