«Hey, ragazzi: avete per caso visto il mio cellulare?» chiese Lydia, pochi minuti dopo che lei e Jon si erano uniti a Jaxon e Chase all'interno dello spogliatoio.
Daryl, che era intento a rovistare nella sua borsa per estrarre i vestiti da indossare, si immobilizzò. Il gelo gli attanagliò la bocca dello stomaco e una goccia di sudore freddo gli scivolò lungo la schiena. Si voltò lentamente a lanciare un'occhiata ai suoi due compagni, ma solo Jaxon sembrò coglierne il significato.
«Il tuo cellulare?» ripeté Chase, allacciandosi gli stivali. «Non lo avevi tu, ieri sera, Jon?» domandò, girando il capo ad osservare il ragazzo.
«No.» rispose l'altro, le sue labbra ridotte a una linea sottile.
«Come no? Jax, te lo ricordi anche tu? Non aveva lui il suo cellulare ieri al pub?»
Russell scosse piano il capo. «Sinceramente, non ricordo» rispose vago.
Lydia corrugò la fronte. «Jon?»
«Non ce l'ho io!» sbottò, forse con troppa veemenza. «Perché cazzo dovrei avere il tuo cellulare e tenertelo nascosto?»
Lydia indietreggiò di un passo. «Scusa... non c'è bisogno di reagire così.»
«Reagisco così se vengo ingiustamente accusato di qualcosa.»
«Nessuno ti stava accusando, Daryl» si inserì Chase, prendendo le difese di Lydia. «Hai per caso la coda di paglia?»
Jon si girò verso di lui e accorciò la distanza tra di loro con un solo, lungo passo. «Come, scusa?» sibilò, a un centimetro dal suo naso.
«Su, ora calmatevi» cercò di fermarli Lydia, allarmata dal modo in cui l'atmosfera si era surriscaldata.
«Lydia ha ragione: datevi una calmata, ragazzi. Vi state comportando come dei ragazzini» intervenne Jaxon. Li divise con una semplice spinta sul petto di entrambi.
«Qui, se c'è uno che deve darsi una calmata, quello è lui» rispose Chase, scuotendo il capo.
«Mi stai facendo incazzare.»
«Ho detto basta così!» li rimproverò ancora Russell, poi rivolse uno sguardo a Lydia. «Piccola, ti dispiace lasciarci soli per qualche minuto?»
Lydia scosse il capo. «Nessun problema. Vado a chiedere alle ragazze se qualcuna ha per caso trovato il mio cellulare» rispose, spostando gli occhi su Daryl, quasi a lasciargli intendere che non lo stava accusando di nulla.
Lui annuì, come a darle il proprio consenso.
«Ci vediamo dopo, allora.»
«Cristo santo! Da quando siete diventati così insopportabili? Vi pare il caso di litigare per una stronzata del genere? Ma che vi prende?» sbottò Jaxon, qualche secondo dopo che Lydia si fu chiusa la porta alle spalle.
«Chiedilo a lui!» rispose Chase, puntando il dito verso Jon. «Lo hai visto anche tu che il cellulare di Lydia lo aveva lui! A che gioco stai giocando, Ashton?»
«Questi non sono affari che ti riguardano» sibilò e gli voltò le spalle per afferrare i pantaloni.
«Lydia è MIA amica, quindi se non ti disp...»
«Esatto!» sbottò Jon, girandosi di nuovo verso di lui. «Lydia è tua AMICA e la mia RAGAZZA! Quindi sì, mi dispiace se ti fai i cazzi nostri!»
«Ma che cazzo ti prende, Jon?!»
«BASTA!» tuonò Jaxon, al limite della pazienza. Chase fece per parlare di nuovo, ma lui alzò un dito e lo fermò prima ancora che potesse produrre anche solo un singolo verso. «Basta, ho detto» ripeté, questa volta controllando il tono della sua voce. «Siamo un gruppo, siamo amici. Siamo fratelli. Nessuno è qui per accusare o giudicare l'altro, d'accordo?»
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𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐧𝐞 𝐋'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨
Romance«Nel momento stesso in cui ho deciso di entrare in quel vicolo e salvarti, sei diventata un mio problema.» Lei sentì un tuffo al cuore e deglutì. «Vieni a casa con me.» Quelle iridi blu erano così serie e intense che lei non riuscì a sostenere il su...