Una volta in albergo, Lydia si era resa conto di non avere la card per entrare nella suite dei Dark Knights, così David l'aveva invitata ad attendere il loro ritorno nella sua stanza. Avevano ordinato il servizio in camera e ora se ne stavano seduti sul letto a mangiare, tra una risata e l'altra.
Si era trovata subito in sintonia con David Zane, non sapeva spiegarsi perché, ma lui l'aveva colpita fin da subito, con la sua gentilezza e dolcezza.
Aveva provato a convincerlo a ordinare qualcosa di grasso da mangiare, per un cosiddetto "cheat meal", ma lui era stato inamovibile, così, mentre lei adesso stava mordendo ali di pollo e patatine fritte, lui le lanciava occhiatacce scherzose mentre addentava la sua triste insalata.
«Non guardarmi così» disse Lydia con l'ennesima risata. «Chi bello vuole apparire, un po' deve soffrire!»
«Le tue cosce ti ringrazieranno più tardi» borbottò David.
Lydia scrollò le spalle. «Non che mi interessi, io non devo mica impressionare il mondo in televisione, ecco perché posso mangiare quello che voglio.» Gli sventolò una patatina davanti al naso prima di mangiarla.
«Sei odiosa.»
«No, non è vero. Io sono adorabile e tu l'hai capito subito, altrimenti non saremmo qui.»
«E sei anche molto modesta.»
Lydia ghignò e prese un'ala di pollo. «Te la offrirei, davvero... ma poi non voglio che mi vieni ad accusare se il tuo fondoschiena diventa più grosso.»
«Se avessi un fondoschiena perfetto come il mio, cercheresti di tenertelo anche tu» rispose David e lei ridacchiò. «Però, una di queste te la rubo volentieri.» Allungò la mano verso le patatine, ma, prima che potesse prenderne una, Lydia le allontanò da lui, che si ritrovò ad afferrare il vuoto. «Hey!»
«Queste non te le ho offerte. Ricordati del tuo fondoschiena.»
«Ohw. Sei cattiva.»
«Non sono cattiva, penso solo al benessere del tuo fondoschiena perfetto.»
«Allora lo ammetti.»
«Cosa?»
«Che è perfetto» disse lui, con un sorrisino sghembo.
Lydia scoppiò a ridere: adorava David Zane, era un dato di fatto ormai.
Il momento fu interrotto dallo squillo del telefono di Lydia, abbandonato sul comodino.
La ragazza si allungò e lo afferrò. «È Samuel.»
«Oh-oh. Stanno venendo qui a punirmi?» scherzò David, riuscendo finalmente a rubare una patatina.
«Guarda che ti ho visto» lo accusò Lydia con un sorriso divertito.
Samuel Reed » Dove sei?
Lydia » In camera di David Zane. Quando sono arrivata qui mi sono resa conto di non avere la card per aprire la stanza.
La risposta di Samuel arrivò subito.
Samuel Reed » In quale stanza sei? Vengo a prenderti.
Lydia » No, non preoccuparti. Sto arrivando.
Lydia sbuffò e si scompigliò i capelli con un gesto frustrato.
«Tutto bene?» domandò David apprensivo, cominciando a togliere i piatti dal letto.
Lei annuì e si lasciò cadere a peso morto sul materasso. «Sì... è solo Samuel, a volte mi tratta come una bambina. Sono abbastanza grande da saper badare a me stessa, no?»
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𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐧𝐞 𝐋'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨
Romance«Nel momento stesso in cui ho deciso di entrare in quel vicolo e salvarti, sei diventata un mio problema.» Lei sentì un tuffo al cuore e deglutì. «Vieni a casa con me.» Quelle iridi blu erano così serie e intense che lei non riuscì a sostenere il su...