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L'aria gelida della notte lo accolse non appena mise piede fuori dal locale. Mille brividi gli attraversarono le braccia e la schiena, la differenza di temperatura era mostruosa e il fiato gli si condensò di fronte alla bocca. Stava tremando, ma non era solo per il freddo.

Jon fissò lo schermo del cellulare di Lydia che, finalmente, aveva smesso di suonare.

Che diavolo vuole B. da lei? Perché continua a chiamarla con quest'urgenza? Perché proprio stasera?

E poi, ci mancava quel discografico, col suo stupido biglietto da visita.

Cos'era? Si stavano mettendo tutti d'accordo per fargli saltare i nervi?

Che volevano tutti da Lydia?

Dovevano lasciarla in pace. Non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via.

A nessuno.

Lydia era sua. Avrebbe combattuto per tenerla con sé. A qualunque costo.

Fece scivolare il cellulare nella tasca dei jeans ed estrasse il pacchetto di sigarette, portandosene una alle labbra. Una mano piccola e affusolata si avvicinò: teneva un accendino acceso tra le dita. Jon avvicinò la sigaretta alla fiamma e prese un lungo tiro, rilasciando poi il fumo verso l'altro. Abbassò lo sguardo e i suoi occhi si posarono su...

«Rachel.»

Lei gli sorrise e rimase a osservarlo, timida e nervosa al suo cospetto.

Daryl Ashton era bello e a lei quasi faceva male il cuore a guardarlo, perché era di una perfezione per la quale lei si sarebbe volentieri strutta... e già lo stava facendo.

«Che fai qui fuori?» domandò lui. «E non dirmi che volevi fumare, so che non fumi.»

Rachel si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Ho visto che uscivi dal locale in tutta fretta e volevo assicurarmi che stessi bene.»

Jon sorrise appena e scosse il capo. «Dovresti smetterla di preoccuparti così tanto per me, tesoro. Non ti fa bene e lo sai» mormorò, prendendo un'altra boccata di fumo.

«Ma io...!» esclamò Rachel. Alzò la testa di scatto, gli occhi lucidi, e si ritrovò il viso di Jon a pochi centimetri di distanza. Le balzò il cuore in gola.

«Perché lo fai, Rachel?» sussurrò, scrutandola negli occhi. «È perché io ti piaccio? Ti sei innamorata di me?»

Rachel balbettò qualcosa di poco chiaro e le sue guance si imporporarono. «Io...»

«Non farlo. Ti prego, non farlo.»

«Che cosa?» sussurrò Rachel confusa e i suoi occhi si soffermarono sulle sue labbra.

Jon scosse ancora il capo. «Sei stata una bella scopata. Dico sul serio, mi sono divertito con te. Ma non dovevi innamorarti di me, te lo avevo detto sin da subito. Ti avevo avvertita che non sarebbe mai stato niente di più.»

Rachel indietreggiò di un passo, un'espressione ferita le passò sul suo viso. «P-Perché mi stai dicendo queste cose, ora? Io volevo solo...»

«Tu volevi solo, cosa?» la provocò lui. «Comportarti da amica? Vuoi essere mia amica?» Rise piano, prendendosi gioco di lei.

«Io...» tentò ancora Rachel.

«Bene, visto che vuoi essere mia amica, posso parlarti della mia ragazza, vero? Lydia, hai presente?»

«Jon, sei arrabbiato e ubriaco e...»

«Oh, sì. Sono ubriaco, Rachel. Ma sai come si dice, no? In vino veritas. E, credimi, sono ancora abbastanza lucido da ricordarmi che non voglio avere niente a che fare con te. Non voglio più avere niente a che fare con nessun'altra donna! Perché io voglio Lydia, ma sono un'emerita testa di cazzo e ho rovinato tutto. Di nuovo. Io non ci so fare con le relazioni, lo sai questo, vero? Certo che lo sai. Eppure, ti sei innamorata di me lo stesso! E Rachel, dolcezza, tu sei bellissima, ma io non ti amo. E non ti amerò mai. Quindi, smettila di perseguitarmi: qualsiasi cosa ci fosse tra di noi, è finita.»

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐧𝐞 𝐋'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora