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Lydia si svegliò di soprassalto. Aveva il cuore in tumulto e la camicia da notte appiccicata alla schiena madida di sudore. Deglutì, cercando di addolcire l'amaro che sentiva in bocca.

Un sogno. È stato solo un brutto sogno.

Voltò lo sguardo, per trovare la figura di Jon al suo fianco. Dormiva prono, una mano sotto al cuscino e il braccio dell'altra a circondarlo. I capelli sparpagliati gli coprivano parte del viso.

Lydia sospirò e chiuse di nuovo gli occhi, poggiando la schiena contro il cuscino alle sue spalle.

Niente di quello che aveva sognato era accaduto per davvero.

Non aveva parlato con Rachel.

Non aveva scoperto una verità bruciante su Jon.

Lana non le aveva mandato alcun messaggio misterioso.

E, soprattutto, Samuel Reed non l'aveva baciata.

Riusciva ancora a sentire il sapore delle sue labbra contro le proprie, il gusto dolciastro della birra sulla lingua, le sue mani forti sulle spalle.

È sembrato tutto così dannatamente reale... troppo dannatamente reale.

Il cuore, che si era appena calmato, riprese a battere di nuovo in modo frenetico.

Spalancò gli occhi e si tirò a sedere di scatto. Con mano tremante, afferrò il cellulare che aveva abbandonato sul comodino. Lo accese e cliccò subito sull'icona dei messaggi.

Il suo cuore smise di battere.

Il messaggio criptico di Lana era proprio lì.

Non è stato un sogno.

Un incubo.

È successo davvero.

La consapevolezza le tolse il respiro con la violenza di uno tsunami. Il mondo le vorticò intorno, mentre le immagini confuse della serata le invadevano la memoria, ora più vivide che mai.

Aveva parlato con Rachel.

Jon le aveva mentito.

E aveva baciato Samuel Reed.

No...

Strinse forte gli occhi e cercò di controllare la nausea che le aveva attanagliato la bocca dello stomaco. Scostò le coperte, poggiò i piedi sul pavimento gelido e si alzò su gambe traballanti. Senza avere il coraggio di guardare in direzione di Jon, afferrò la vestaglia, aprì la portafinestra e uscì sulla terrazza.

L'aria gelida della notte la accolse, così come il silenzio rassicurante della periferia di Minneapolis. Era così diversa dalla vita frenetica a cui era abituata a Las Vegas.

Si affacciò oltre la ringhiera e fissò una stella lontana, senza vederla.

La sensazione delle labbra di Chase contro le proprie era adesso ancora più vivida e terrificante.

Ci aveva messo troppo ad allontanarlo... ad allontanarsi da lui e dal suo bacio, e questo la faceva stare ancora più male.

La verità è che c'era una parte di lei, quella più oscura e celata persino a se stessa, a cui era piaciuto. Una parte di lei che lo aveva addirittura desiderato, da un po' di tempo a quella parte.

Questo significava forse che si stesse pian piano innamorando di un altro uomo? Di Chase?

No.

Oh no, no, no, no. Assolutamente no.

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐧𝐞 𝐋'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora