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Quel giorno è previsto un incontro per il recupero delle materie, in particolare, com'è facile intuire, di latino, materia nella quale hanno tutti enormi difficoltà.
Devono essere in classe per le 15 in punto, mentre l'ultima campanella delle lezioni suona alle 13.45, dando ai ragazzi giusto il tempo di un pranzo veloce durante quell'oretta di pausa.
Consumato direttamente davanti scuola, seduti sul muretto.
In molti si sono organizzati portando da casa un panino già pronto, altri hanno acquistato un tramezzino al bar di fronte scuola.
Manuel controlla più volte nelle tasche, convinto di trovare degli spicci per accodarsi agli altri, ma con sua enorme sorpresa- ma nemmeno tanto- sono vuote.
Si maledice per aver rifiutato l'invito della madre a prendere dei soldi suoi, quella mattina.
Si siede sul muretto, un po' in disparte rispetto agli altri compagni.
Lo stomaco brontola un po'.
Lo maledice sottovoce " Sta zitto,cretino!"
Simone lo raggiunge poco dopo, si siede accanto a lui.
Tra le mani ha un panino piastrato, ancora fumante.
"Che? Non mangi tu?"
"Nah, non ho fame"
"Sei sicuro?"
"Seh."
Simone fa spallucce per un attimo, da un morso al panino anche se scotta e lo manda giù.
Guarda ancora Manuel, che ha le braccia conserte e sbuffa.
"Vuoi un morso?"
"No Simó, mangia tranquillo!"
"Eddai Manu, lo dividiamo! Non ci credo che non hai fame"
"Perché te dovrei dí na cazzata?"
"Perché te conosco e sei n'orgoglioso del cazzo"
Divide il panino in due parti quasi uguali, gliene porge una metà "tieni, facciamo che non me piace mangiá da solo."
Manuel sbuffa di nuovo ma cede.
Afferra il panino, sistemandoselo tra le mani.
"Grazie.."
"Prego prego, buon appetito"
"Anche a te, Simò. E comunque domani offro io!"
"Sisi, intanto mangia. E poi dimmi che vuoi da bere, una coca te va bene?"
Manuel guarda Simone, annuisce freneticamente con le guance ancora piene.
Simone manda giù l'ultimo boccone, " Mó vado a prenderle, resta qua".
