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Nonostante conosca la stazione di Firenze come le sue tasche, in quell'istante gli sembra il luogo più oscuro abbia mai visto

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Nonostante conosca la stazione di Firenze come le sue tasche, in quell'istante gli sembra il luogo più oscuro abbia mai visto. 

 I corridoi sembrano infiniti e il pavimento, ricoperto da quel sottile strato di gomma tipico di stazioni e palestre di scuole, costringono le suole ad avere un attrito maggiore, facendolo sentire incredibilmente lento e pensate. 

 Dopo tanto camminare, con ancora la valigia stretta in una mano e lo zaino con i libri e il laptop, utili alla sua presentazione tenuta al convegno di fisica, tenuto sulle spalle; quella panchina rossa in plastica pare ai suoi occhi come un miraggio. 

 Libera finalmente le spalle dallo zaino che pone per terra, stretto tra le sue gambe e sistema la valigia vicinissima alla seduta. 

Il non dover trascinare pesi lo fa sentire meglio, nonostante la sensazione di ansia non lo molla e sembra non avere alcuna reale intenzione di farlo. 

 Recupera il cellulare dalla tasca e composto il numero di Manuel, la sua voce si palesa, dall'altra parte del telefono, dopo una manciata di secondi. 

 Non lascia nemmeno il tempo dei saluti che "Amore! Dove sei?", chiede il maggiore. 

"Ancora in stazione amore..ho perso il treno." piagnucola lui; la voce si fa talmente piccola e triste che è possibile sentire il rumore del cuore di Manuel stringersi per il troppo amore e la voglia di azzerare le loro distante e abbracciarlo forte; mentre una punta di preoccupazione prende già il sopravvento. 

"Ma come hai perso il treno, amò? Ma ce la fai a tornà per stasera allora?"

 "Sì..il prossimo parte tra due ore. Arrivo tardi ma arrivo.." 

 "Scrivimi appena puoi l'orario preciso d'arrivo e il codice del treno così te vengo a prendere alla stazione, amore." 

"Va bene..va bene." 

"Amore non ti scoraggiare, oh! è 'n treno, può capitare de perderlo! Mica è 'a fine del mondo." 

 "Sì ma- non mi piace stare qua da solo."

 "Te tengo compagnia io mentre aspetti! Ce 'sta na presa nei paraggi così attacchi il cellulare?"

 Qualche istante di silenzio suggeriscono a Manuel che Simone sta effettivamente controllando la sua presenza. 

 "Si amore, ce n'è una qui."

 "Eh. Attacca il cellulare che se no te se scarica, io sto qua e stamo a parlà. Te va?" 

 "Si, amore, si."

 "Raccontami tutto de sto convegno! Sono sicuro hai fatto 'n figurone!"

Briciole • OS Manuel e SimoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora