#124

458 37 0
                                    

Manuel è assolutamente quello che, più di tutti, sta attento ventiquattr'ore su ventiquattro a Simone

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Manuel è assolutamente quello che, più di tutti, sta attento ventiquattr'ore su ventiquattro a Simone.

 Gli evita qualsiasi sforzo anche minimo, dal portare lo zaino di scuola al doversi vestire da solo.

 Solo Dante sembra puntare ad una celere ripresa dell'autonomia del figlio e di tanto in tanto, gli chiede dei favori per permettergli di portare a termine un paio di azioni completamente da solo.

 "Simone nel pomeriggio puoi aiutarmi a portare questi libri di là?" aveva chiesto quella mattina, prima di uscire di casa, puntando con il dito una pila di libri poggiata sulla scrivania. 

 "Va bene." aveva risposto Simone, guardando di sottecchi i vari tomi da spostare. 

 E tornati a casa , dopo scuola, Dante aveva ricordato al figlio dell'impegno preso.

"Allora, Simone, devi prendere questi venti volumi e li devi sistemare in quella libreria. Possibilmente per numero, ok?" gli ricorda, mentre disfa l'ennesimo scatolone. 

 Simone annuisce e fa per prendere i libri quando Manuel lo blocca. 

 "Ce penso io. Non c'è bisogno che lo fai tu." 

"Amore, guarda che ce la faccio." 

"Simò, pesano. Levati dai, ci penso io" 

Simone lo lascia fare ma sbuffa, che essere coccolati è bello, sì. ma fino ad un certo punto. 

 "Non c'è bisogno che mi eviti qualsiasi cosa. Non mi rompo pezzi pezzi, Manuel. Posso fare qualcosina" gli dice, qualche ora più tardi, mentre sono seduti fuori in terrazza. 

 "Cosa t'ho evitato?" 

"Prima, nello studio di mio papà." 

"Simò, erano tanti ed erano pesanti. Non aveva senso mette sotto sforzò il polso! Poi oh, se te voi massacrà, fai pure!" 

Fa strisciare contro la superficie del tavolo il piattino sul quale Dante ha sistemato due mele e il coltello. 

"Tiè, sbucciatela solo." 

Simone guarda il piattino, afferra il coltello e un po' ci prova a stringere il manico della lama tra le dita ma una fitta lo sorprende. 

 Manuel se ne accorge, impossibile non farlo data la smorfia di dolore che si palesa sul suo volto.

E i sensi di colpa lo assalgono, perchè in cuor suo sapeva già da prima che Simone proprio non riesce a roteare il polso in un dato modo.  

 "Ci penso io Simò, non ha importanza. Scusami se t'ho tipo sfidato"

 "Non fa niente..." 

"Comunque è che se te posso evitare qualche rogna, la evito. Tu lasciate vizià un pochetto."

Briciole • OS Manuel e SimoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora