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Ha tenuto la chiave ben nascosta e conservata nel borsone che ha riempito di vestiti all'andata e che ora è pieno di qualche quaderno e appunti sparsi, presi durante il convegno al quale ha avuto modo di presenziare.
Ha frugato al suo interno diverse volte, prima di partire, per assicurarsi che la chiave fosse lì e, una volta giunto di fronte la porta di casa Balestra , stretta la chiave nel palmo della mano, per Simone quella sembra la sensazione più bella provata negli ultimi mesi trascorsi.
Getta il borsone in un angolo del salone e ha giusto il tempo di togliere la giacca che la voce di Manuel squilla dal piano superiore della casa.
"Simó?!? Sei tu!?"
"Ciao amore! "
" Amore ma-ma cosa ci fai tu qua?!"
L'immagine di Manuel che si lancia giù per le scale alla velocità della luce, spinge Simone ad andargli in incontro e abbracciarlo, fortissimo, come se nient'altro contasse al mondo.
Lo stringe tra le sue braccia, accarezza i suoi capelli, bacia forte la sua pelle e le sue labbra che gli sono mancate cosi tanto d'averle sognate quasi ogni notte.
Le loro labbra affamare si spingono così tanto a vicenda da farsi male, si staccano solo per istante mentre gli occhi si guardano fissi e le bocche sussurrano parole d'amore.
"Mi sei mancato da morire."
"Mi sei mancato anche tu amore, anche tu."
"Pensavo saresti tornato tra tanti giorni"
"Mi mancavi troppo, non posso stare senza di te"
E mentre le braccia di Manuel lo stringono e il respiro si fa denso, è sicuro, Simone, che per la prima volta, in vita sua, riesce a sentire il profumo di casa.
