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La sua voce, biascicata e incerta, lo precede nel rivelare all'altro che quella sera il gomito si è alzato più del previsto.
Manuel, infatti, capisce subito quanto sia poco lucido ed è soffocando una risata che chiede "Simó ma che tutto apposto?! Non me dí che sei brillo!"
" Non sono - non sono brillo." borbotta il più piccolo, mentre un singhiozzo lo coglie impreparato costringendolo alla verità" sono ubriaco."
"Ah! Non brillo, direttamente 'mbriaco! Perfetto Simó!"
"Si ma tu! Tu devi starmi a sentire!"
" E qua sto. Dimmi tutto e dimmi pure dove sei, che te passo a prende."
"Io sono- sono al bar e sono- sono innamorato di te."
"Sei innamorato di me?"
Un altro singhiozzo, improvviso e sonoro precede un mugolio quasi sofferto che Manuel sente provenire dall'altra parte del telefono.
"Tanto,Manuel. Sono innamorato di te-di te da sempre."
"Ma dove sei ora?"
"Al bar. Mi vieni a prendere Manu? Io ti voglio"
"Stai lì che ora arrivo. Stai fermo! Sei al bancone?!"
"Sì. Ora mi- mi ordino qualcosa"
"Stai fermo Simó, aspetta me e non bere più niente! Hai capito?"
Ha già recuperato il giubbino con in tasca le chiavi della moto e salirvi sopra quando sente Simone biascicare un "va bene..però tu vieni qui a prendermi, amore. "
I rumori in sottofondo del bar vengono coperti dal rombo del motore ma quell' "amore", così sofferto e sincero giunge al cuore di Manuel prima ancora che alle sue orecchie.
E un piccolo sorriso si delinea naturalmente sul suo volto.
