Capitolo 8

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"Dimmi.", gli dico esortandolo a parlare.

"Mi piaci, e non poco.", mi dice arrosendo, fissandomi negli occhi.

Quegli occhi così belli, profondi, dove mi perdo in un mare di sicurezze.

In poco tempo la distanza che separa le nostre bocche viene annullata, in un bacio carico d'amore, dolcezza e sicurezza.

Dopo un tempo che mi pare eterno, ci stacchiamo.

"Scu... Scusami..."

"Taci.", gli dico io, tornando a baciarlo.

Lo conosco da poco, lo so, ma in questo poco tempo lui è stata l'unica persona in grado di capirmi, in un attimo. Mi ha accolto nella sua stanza, seppur minuscola, e non mi ha mai fatto sentire un peso. Non so praticamente nulla di lui, ma so che posso fidarmi.
Forse sarò troppo ingenua, ma è così: chi mi riesce a capire veramente merita la mia fiducia, e sono in pochi.

"Grazie."

"E di cosa?", mi risponde abbracciandomi.

"Di avermi salvata."

"Non ho fatto nulla di che. Mi sono solo innamorato della persona più dolce che abbia mai conosciuto."

"Allora non sono io.", mi guarda male, ed io scoppio a ridere, seguita da lui.

"Levami un dubbio."

"Vai."

"E ora a Paola chi glielo dice che ci siamo baciati?", dico scoppiando a ridere, immaginandomela attaccata a Stash.

Lui scoppia a ridere con me.

"Io no di certo!"

"Io neanche!", e continuiamo a ridere.

-Due settimane dopo-

Ormai siamo a inizio settembre, io e Stash abbiamo preso in gestione l'hotel, con l'aiuto di Daniele e Alex, e sta andando alla grande.
Ovviamente io e Stash abbiamo una stanza vera, ma dormiamo separati. Dopo quei baci sulla terrazza non abbiamo più affrontato l'argomento, non so cosa siamo. Ci siamo sempre l'uno per l'altra, e lui come sempre riesce a capirmi solo guardandomi.

"Che succede?", mi chiede prendendomi la mano.

"Niente.", dico freddamente, forse troppo.

"Hai gli occhi preoccupati, e sai che odio vederti così.", mi dice come se gli avessi appena tirato uno schiaffo.

"Stavo pensando a noi. Cosa siamo? Quei baci erano veri o finti? Non abbiamo più affrontato l'argomento, e io sto soffrendo per te. Ti diverti, vai in discoteca, te ne fai una a notte e io qui a guardare te che ti diverti, mentre io soffro."

Qualche lacrima inizia e scendermi, e Stash prontamente la raccoglie.

"Sono un coglione, lo so. Anche io soffro per te, mi diverto, o almeno ci provo, ma con scarsi risultati, alla fine penso sempre e solo a te. Io ti amo, Sara."

"Anche io, Stash, anche io."

Mette una mano dietro la mia testa e mi avvicina al suo viso, e poi mi bacia.
Ah no, stavolta non lo lascio.

Stavolta sarà mio. E basta.

'Portami dove si vola.'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora