Capitolo 54

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-Capitolo esplicito-

Appena mi avvicino a lui, mi lascia un dolce bacio sulle labbra, per poi prendermi la mano e accompagnarmi all'uscita del residence.

Un taxi ci aspetta, entriamo, e Stash dice l'indirizzo nel suo inglese perfetto all'autista.

"Dove andiamo?", chiedo curiosa.

"Surprise!"

"Devi proprio sfottermi per il mio pessimo inglese?!", dico guardandolo male, fingendomi offesa.

"Ovvio.", risponde ridendo, per poi baciarmi.

Poi mi stringe a se, e dopo una ventina di minuti abbracciati, arriviamo a destinazione.

Stash paga il tassista, e poi scendiamo dall'auto.

Mi ritrovo davanti ad una ruota panoramica, Stash mi prende per mano e insieme andiamo a pagare il giro. Inutile dire che paga Stash, contro le mie proteste.
Infine, saliamo, ed il paesaggio sottostante è a dir poco unico.

"Sara?", mi richiama Stash, mentre ammiro il paesaggio, con il mare che sta diventando rosso per il tramonto.

"Dimmi.", lo guardo.

Quanto è bello.

Si inginocchia, facendo traballare leggermente la cabina della ruota.

"Allora. Non so da dove iniziare.", ha la voce che trema. "Forse può sembrarti presto, ma...", prende una scatolina, e la apre, davanti a me si presente un anello semplice, ma stupendo, con un brillantino nel mezzo. "Scusa, ma voglio convivere con te."

Scoppio a piangere, e lo bacio.

"Sì.", gli sussurro.

Mi infila l'anello, e poi finiamo il giro sulla ruota panoramica.

"Sei bellissima.", mi sussurra provocandomi un brivido lungo la schiena.

Una volta finito il giro, scendiamo, e mi porta in un ristorante, andiamo sulla terrazza che ha vista sul mare.
Mangiamo dei piatti a base di pesce, accompagnati da un ottimo champagne.

Una volta finita la cena, Stash mi prende per mano, e mi porta in una stanza del ristorante.

Apre velocemente la porta della camera e mi sbatte con violenza sul letto.
Mi alza il vestitino e io gli sbottono la camicia che gli ricopre quegli addominali scolpiti.
Accarezza la mia intimità attraverso il mio intimo in pizzo messo apposta per l'occasione.

"Mi vuoi far morire.", dice.

Sorrido e gli sbottono i jeans.
Stash prende dal secchiello con lo champagne, che si trovava già in stanza, un cubetto di ghiaccio e me lo passa tra il seno fino ad arrivare all'inguine. Sto morendo.
Mi allungo e ne prendo uno anch'io, ribalto la situazione, gli abbasso i boxer e glielo passo sulla sua erezione gonfia d'eccitazione.
Ci svestiamo completamente e lui mi prende in braccio sbattendomi contro l'armadio della camera; mi succhia con forza i capezzoli e mi sento sempre più bagnata.

"Stash.", gemo.

Si siede sulla poltrona e io mi inchino in mezzo alle sue gambe alimentando la sua eccitazione con la bocca, lui mi aiuta inarcando il bacino verso di me.
Dopo una manciata di minuti mi prende e mi mette sul letto allargandomi le gambe, succhia con forza il mio clitoride ed infila due dita dentro. Al limite delle nostre forze, lui entra dentro di me e dopo qualche spinta veniamo insieme crollando sul letto, addormentati.

-Il giorno dopo-

Mi sveglio con il rumore dell'acqua, e poco dopo appare Stash dal bagno, con solo un asciugamano di prima mattina.

"Buongiorno meraviglia.", mi dice col suo sorriso meraviglioso.

"Buongiorno.", dico guardandolo maliziosa.

Lui si sdraia su di me e mi bacia.

"Ho fame.", gli dico scoppiando a ridere.

"Sei senza fondo.", sospira lui, alzandosi.

Vado a farmi una doccia, e poi mano nella mano scendiamo a fare colazione.

Dopo aver preso il taxi, mi accoccolo al petto di Stash, mentre mi accarezza i capelli.

"Ma quando andremo a convivere?", chiedo alzando lo sguardo verso di lui.

"Inizio settembre.", mi dice.

"Ma io sono ancora qui."

"E pure noi. Abbiamo un contratto con la Live Nation USA.", mi dice sorridendo.

"Serio?", esclamo.

"Sì!", dice mentre lo bacio.

"Complimenti, ve lo meritate!", gli dico.

"Grazie. Comunque, se non ti dispiace, il tuo ragazzo vorrebbe che ballassi sul suo palco, tanto noi iniziamo ad ottobre, ed i concerti di Rihanna e Lady GaGa sono finiti."

"Ma certo.", dico sorridendo. "Ti amo.", gli dico poi.

"Anche io."

Siamo arrivati al residence, ed andiamo nella mia stanza.

"Non voglio riaprire vecchie ferite, ma ti hanno scritto o chiamato?", chiede alludendo a mia madre e mia nonna.

"No.", rispondo secca, trattenendo le lacrime. "Mi hanno scritto tutti, tranne loro."

Mi abbraccia, e rimaniamo così per un po'.




Salve.
Scusate l'attesa, ma non sono riuscita a scrivere.
Ringrazio infinitamente Cinzia, che mi ha aiutato, e poi ringrazio voi per le quasi 17K visualizzazioni.
Grazie a chi vota, commenta e a chi legge e basta.
Un bacione
~Sara

'Portami dove si vola.'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora