-La mattina-
"Buongiorno amore.", mi dice Stash non appena apro gli occhi, baciandomi.
"Buongiorno."
"Oggi ultimo pranzo tutti insieme, mi piace.", dice malizioso.
"A me pure."
Mi vado a fare una doccia, metto un vestitino nero che arriva al ginocchio, poi va Stash.
Scendiamo a fare colazione, e poi andiamo alla spiaggia dove abbiamo prenotato per poter fare un pic nic.
Mamma e nonna sono già sul posto, e non appena vedono me e Stash, si avvicinano.
"Alla buon'ora!", dice mamma.
"Ciao.", replico fredda io.
"Buongiorno.", saluta cordialmente Stash.
"Ciao, Stash.", lo salutano in coro mamma e nonna.
"Ma gli altri?", chiede nonna.
"Avevamo dato appuntamento per le 12 e 30...", rispondo.
"Ah."
"Dove andate in viaggio di nozze?", chiede mamma.
"Giappone per due settimane, poi una settimana in Australia noi due soli, ed infine verremo raggiunti dagli altri per il tour."
"Non potevate scegliere un altro posto? Ancora più lontano no?!", chiede nonna.
"No.", rispondo io.
Vedo arrivare gli altri, così mi allontano e raggiungo Cinzia, Chiara ed Alex, seguiti poi da Vale con Dani, Angela e gli altri.
"Passata bene la prima notte?", ammicca Alex.
"Lascia stare.", gli dico guardandolo male.
"Perchè?", chiede Dani.
Stash gli spiega tutto, e tutti scoppiano a ridere.
"Almeno non ve la scorderete tanto facilmente.", dice Cinzia.
"No, infatti!", diciamo noi ridendo.
Il picnic passa velocemente, ed all'improvviso mamma e nonna mi chiamano in disparte.
Sbuffo, e le raggiungo."Per quanto pensi ancora di non dircelo?", chiede mamma.
"Cosa? Che aspetto due gemelle? Che sono felice con i ragazzi?"
"Che sei incinta. Hai quasi 20 anni, non sei piccola?!"
"No."
"E quando Stash sarà in tour come farai? Cresceranno senza l'amore di un padre."
"Non è vero.", cerco di trattenere le urla. "Loro un padre, a differenza mia, ce l'avranno, e sanno chi è.", ricaccio indietro le lacrime che pungono per uscire. "Grazie per avermi rovinato la giornata, ciao.", torno dagli altri.
Salutano tutti e se ne vanno, io mi scuso con gli altri e vado al bar li vicino, mi chiudo in bagno e inizio a piangere.
Una volta sfogata, esco e torno dagli altri.
"Tutto a posto?", chiede Emma.
"Sì, sì.", rispondo.
Continuiamo a cazzeggiare tutto il pomeriggio, fino a quando non se ne vanno tutti, e rimaniamo io e Stash soli.
Inizia a baciarmi, e poi torniamo nella stanza dell'albergo.
"Che sono sti occhietti tristi?", mi chiede Stash accarezzandomi la guancia.
"Ho avuto l'ennesima discussione con mamma e nonna.", rispondo mentre le lacrime iniziano a scendere.
Gli racconto tutto, e lui mi abbraccia.
"Tranquilla, loro non saranno mai da sole.", mi sussurra.
Annuisco in risposta, e poi decidiamo di andarci a mangiare una pizza solo noi due.
Dopodomani partiremo per il Giappone, domani invece torneremo a Roma a preparare le valige.
Torniamo in hotel, e dormiamo, o almeno ci provo.
Saaaalveee!
Non sono scomparsa, alla fine ieri ho dovuto lavorare, ma ho domani libero.
Scusate l'enorme merdosità di questo capitolo.
Volevo dirvi che questa storia sta per giungere al termine, ma tranquilli che ho già in mente la prossima storia. u.u
Grazie per avermi fatto superare anche le 35k, siete stupendi!
Un bacione
~Sara
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'Portami dove si vola.'
Romance' "Sai, penso che tu sia come il mare.", mi dice guardandomi. "Cioè?" "Sei calma come il mare d'estate, ma può bastare un attimo per farlo diventare tempestoso. E poi, nonostante il mare continui a sbattere sugli scogli, trova sempre la forza di rip...