-Il giorno dopo-
La sveglia suona, segno che devo alzarmi, dato che Max non perdona ritardi.
Mi faccio una doccia veloce e, mentre vado a fare colazione, chiamo Stash.
"Piccola mia!", mi dice rispondendo.
"Amore."
"Ti sei appena svegliata?"
"Si, ora sto per fare colazione. Per quanto questi cappuccini e cornetti si possano chiamare colazione.", dico mentre Stash ride. "Come procedono le prove?", chiedo poi.
"Bene. Ah, ci hanno chiesto di fare due tappe a Sidney ed una a Melbourne.", dice come se nulla fosse, mentre io a momenti mi strozzo con il cornetto.
"Ma è... Fantastico!", quasi urlo dalla gioia."E ovviamente tu ballerai con noi."
"Non vedo l'ora. A proposito, sta arrivando Lino, stacco che è meglio."
"Ciao amore."
"Ciao.", dico riattaccando.
"Buongiorno", mi dice Lino dandomi un bacio sulla guancia.
"'Giorno.", dico ricambiando il bacio.
"Eri con Stash?", mi chiede afferrando uno dei due cornetti che mi ero presa.
"Si. Ehi!", gli dico mollandogli uno schiaffetto sulla mano ridendo.
Ed è li che incontro i suoi occhi nocciola.
Distolgo subito lo sguardo, finendo il cappuccino."Oggi ti sei coperta."
"Anche a costo di dover morire di caldo, ballerò con le braccia coperte.", rispondo, dura.
"La maggior parte delle coreografie sono a braccia scoperte."
"Non mi interessa.", dico.
"Va bene. Stasera uscirai con me?", mi chiede.
"Dipende."
"Dipende?", inclina la testa lateralmente.
"Dal mio umore."
"Quindi lo saprò stasera?"
"Esatto."
La giornata passa velocemente con le prove, e sono così sfinita che declino anche oggi l'invito di Pasquale ad uscire.
-Due settimane dopo-
Oggi i ragazzi sarebbero dovuti arrivare, ma hanno avuto proposte di altri concerti in Italia, e quindi hanno rimandato la partenza di tre giorni.
Inutile dire che Stash mi manca infinitamente, ma per fortuna Lino mi sta aiutando.Stasera, finalmente, ho accettato di uscire con Lino.
Andremo alla Statua della Libertà, e poi in giro.Mi vesto con una felpa leggera ed un paio di leggins, e non mi trucco.
Scendo nella hall, dove ci eravamo dati appuntamento, e lo trovo già li."Andiamo?", gli dico fingendo un sorriso.
"Riuscirai mai a fare un sorriso vero?", dice sottolineando la parola 'vero'.
"No."
Sospira, e prendiamo un taxi.
Una volta arrivati, saliamo fino in cima, ed è stupendo.Ci rimaniamo per un po', e quando scendiamo, decidiamo di andare in un pub.
È molto semplice: il bancone è rifinito in legno, ma è anche molto spazioso per ballare.
"A Mojito, please.", ordino al barman.
"Two.", dice Lino.
E poi per me arriva pure il secondo, il terzo, quarto, e lo stesso per Pasquale.
All'improvviso mi trascina in pista.
Non sapevo di reggere così tanto l'alcol, sarà che non erano forti come in Italia.
Parte 'I'm An Albatroaz', ed inizio a ballare, accanto a Pasquale.
I nostri sguardi si incrociano, ed io mi perdo nei suoi occhi.
Le nostre bocche si avvicinano sempre di più, fino a scontrarsi in un bacio.Che cazzo sto facendo?!
Mi stacco, e corro fuori dal locale, lasciando Lino dentro.
Sono una cogliona.
Ma ciaoooo!!!
Non uccidetemi per il finale, piuttosto amatemi perchè ho postato oggi. u.u
Ringrazio infinitamente Cinzia, lei sa perchè.
E poi volevo ringraziare pubblicamente pure Angela per quello che mi ha scritto stanotte.
Ed infine, grazie a voi lettori, a chi commenta e chi vota, abbiamo superato anche le 25K.
Grazie, davvero.
Un bacione
~Sara
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'Portami dove si vola.'
Romance' "Sai, penso che tu sia come il mare.", mi dice guardandomi. "Cioè?" "Sei calma come il mare d'estate, ma può bastare un attimo per farlo diventare tempestoso. E poi, nonostante il mare continui a sbattere sugli scogli, trova sempre la forza di rip...