Sento delle voci in lontananza, ma faccio fatica ad aprire le palpebre.
Riconosco l'inconfondibile voce di Stash, e quella di Veronica, stanno discutendo.
"...Ma non potete non esservene accorti!"
"Ci ha assicurato che mangiava e rispettava tutto."
"Senza averne prove voi eravate sicuri?"
"Ci siamo voluti fidare.", la voce di Veronica si abbassa.
Sento dei passi venire verso di me, e lentamente, apro gli occhi, trovandomi di fronte a quelli di Stash. Mi lascia un bacio sulla fronte, e si siede affianco a me.
Arriva un medico.
"Da quanto non mangi?", mi chiede il dottore.
"Io mangio!", dico irritata.
"Sara...", dice Stash.
"Da quando sono rientrata in Italia.", ammetto. "Ho mangiato giusto per tenere in vita il piccolo che ho in grembo.", continuo.
"Che però non ce l'ha fatta.", dice mentre inizio a singhiozzare. "Hai perso troppo sangue ultimamente, oltre che energie, e con lo svenimento di oggi, è avvenuto un aborto naturale."
"No...", dico, mentre le lacrime mi inondano il viso.
Stash mi abbraccia, ed io mi faccio cullare da lui, mentre il dottore se ne va, dopo avermi detto che nel giro di un'ora verrò dimessa.
"Non è giusto.", dico.
Si stacca dall'abbraccio.
"Sai cosa penso io, invece?", scuoto la testa. "Penso che sia colpa tua. Dovevi curarti di più, pensare."
"Pensare a cosa?", urlo.
"A stare bene."
"Come faccio a stare bene se non posso mai essere felice?"
"Ballare non ti rende felice?"
"Si. È l'unica cosa. Oltre a...", abbasso lo sguardo. "Te.", sussurro.
"Vieni qua.", mi tira a se, e ci perdiamo in uno dei nostri baci.
Vengo dimessa, e fuori trovo Veronica ad aspettarmi.
"Come stai?", mi chiede.
"Bene.", rispondo.
"Te lo richiedo: come stai?", la sua voce si fa più dura, fredda.
"Malissimo.", crollo.
"Perchè sei così cocciuta?", sospira. "Dici sempre di stare bene, e invece stai malissimo."
"Perchè agli altri di me e dei miei problemi non gliene frega un cazzo. Perchè non li voglio annoiare, gli altri, con tutte le mie paranoie."
"A me interessa di te. Come interessi a Stash, e agli altri."
Mi lascio avvolgere dal suo abbraccio.
"Domani non balli. Devi riprenderti.", mi dice.
"Ma io DEVO ballare!", dico indignata.
"No, non ce la farai mai. Sei troppo scossa. Ammettilo a te stessa, una volta ogni tanto. Metti da parte l'orgoglio, e chiediti come stai."
Guardo nella direzione di Stash, che annuisce e alza le spalle.
"Va bene...", dico poco convinta.
Ora però voglio parlare con Daniele ed Alex, sapere perchè hanno fatto di tutto per allontanare me e Stash.
Dopo aver salutato Veronica, che torna a provare, chiedo a Stash di poter parlare con i ragazzi, e lui accetta.Arriviamo all'hotel, e rimaniamo a parlare, fino a che non veniamo raggiunti da Alex, Dani e Cinzia, che mi corre incontro.
"Che mi combini?!"
"Niente di che..."
Saluto freddamente i ragazzi, e andiamo a mangiare.
"Come state tu e il bimbo?", chiede Daniele, mentre Stash mi prende la mano da sotto il tavolo.
"L'ho perso.", sussurro.
In tavola cala un silenzio imbarazzante.
"Scusaci.", dice Alex, seriamente dispiaciuto.
"Fa niente.", dico. "Vado un attimo fuori.", mi alzo e vado nel terrazzo del ristorante, dove vengo raggiunta da Stash.
"Piccola.", mi abbraccia da dietro.
"Vorrei sparire.", dico.
"Non ci pensare neanche per scherzo. Io senza di te non ci sto. Abbiamo tempo. Ti ricordo che da settembre conviveremo.", replica con un sorrisetto malizioso.
"Hai ragione...", ci baciamo e torniamo dagli altri.
Adesso dovranno seriamente dirmi i motivi per cui non volevano che io e Stash diventassimo genitori.
Allora.
Grazie per le 20k visualizzazioni, vi amo.
Un bacione
~Sara
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'Portami dove si vola.'
Romance' "Sai, penso che tu sia come il mare.", mi dice guardandomi. "Cioè?" "Sei calma come il mare d'estate, ma può bastare un attimo per farlo diventare tempestoso. E poi, nonostante il mare continui a sbattere sugli scogli, trova sempre la forza di rip...