'Portami dove si vola.'

Capitolo 35

-Sabato-

E rieccoci al sabato, a registrare una puntata.
Le tifoserie sono sempre più agguerrite.

La puntata ha inizio, ed io vengo schierata con Cercavo Amore per la quinta prova, contro Virginia, ed io porto a casa il punto.

Siamo due a due, manca l'esito della terza prova.

La squadra blu vince.

Al ballottaggio provvisorio ci vado io, e mi dicono di andare nel box. Alla fine della seconda manche, Emma mi raggiunge.

"Allora? Tranquilla?"

"Mica tanto.", le dico mostrandole le mani tremanti.

"Indovina chi c'è dall'altro lato?", chiede Emma.

"Paola?", domando speranzosa.

Scoppia a ridere e annuisce.

"Allora, sì, sono pronta."

"Cosa vuoi ballare?", mi chiede mentre iniziamo a rientrare in studio.

"Come In Un Film assolutamente. E per il resto scegli te.", rispondo io.

Inizia la sfida, ed io ballo con tutta l'energia che avevo represso questa settimana.

Poi tocca a Paola, che canta come al solito.

I giudici dicono che vogliono ancora vederci esibire.

Ballo Diamonds e Come Se Non Fosse Stato Mai Amore, e poi ci dicono che sono pronti a votare.

Passano attimi interminabili, in cui la faccia mia e quella di Paola girano sul led.

Chiudo gli occhi, poi sento delle urla, e la mia faccia è verde.

Faccio un salto di gioia, e corro ad abbracciare la mia squadra.

Finalmente è fuori.

La sfida che volevamo fare al pomeridiano, è arrivata al serale, ancora meglio.

Ci sono i soliti saluti e ringraziamenti, e poi tutti in casetta, io sono felicissima, credo di avere un sorriso da ebete stampato in faccia, ma chissene, è uno dei miei pochi sorrisi veri.

"Finalmente sei tornata a sorridere, ballerì!", ormai Briga mi ha ribattezzata così, ma in fondo mi va anche bene.

Esaminiamo la puntata, e poi Emma ci chiede di cenare con noi.

"Ballerì, cucini tu?"

"Cosa volete?", chiedo.

"È uguale.", rispondono Vale, Klaudia, Emma e Cri.

"'Na carbonara.", dice Mattia.

"A quest'ora?!", chiedo sconcertata.

"Spaghettata aglio, olio e peperoncino?", propongo.

Ricevo consensi da tutti, e con l'aiuto di Emma prepariamo una bella ciotolona di spaghetti.

"Mahlzeit.", dico, dimenticandomi di essere in mezzo agli italiani.

"Che?", chiede Emma.

"Buon appetito. Ho dimenticato di essere qui, ormai la cucina la collego al tedesco.", dico sorridendo, seguita dagli altri.

Ceniamo, ed Emma se ne va, non prima di avermi lasciato una lettera.

L'orgoglio mi dice di buttarla, mentre il cuore di aprirla.

"Ballerì, me aiuti a lavare i piatti?", mi chiama Mattia.

Metto la lettera sotto al cuscino, e vado in soggiorno.

Inizio a lavare i piatti, quando Briga arriva da dietro e mi riempie di schiuma.
Inizio a riempirlo pure io, e poi, tra risate e schizzi siamo sempre più vicini.

Si avvicina al mio viso, ma io lo sposto, e mi lascia un semplice bacio sulla guancia.

"Scusami, ma non voglio prendere in giro nessuno.", dico con gli occhi bassi.

"Tranquilla ballerì.", risponde lui.

Tra di noi cala un silenzio imbarazzante, finiamo i piatti, e andiamo a dormire.