Pav's Raquel
Da quando Alessia è venuta al bar e ha visto il mio polso non si è fatta più sentire, la conosco bene, so che ha bisogno di tempo per metabolizzare ciò che ha visto e so che deve sbollentare.
A lei non gli è mai piaciuto che mio padre mi prendesse a calci o che mi stringesse il polso o che mi urlasse in faccia cioè che lui mi tiene responsabile della morta di mia madre e sto iniziando a crederci anch'io.
Quando è venuta a conoscenza che mio padre mi urlasse e mi trattasse di merda mi ha proposto di andare a vivere a casa sua insieme a sua madre, ma io non ho mai accettato dicendo che lui sarebbe cambiato e che stava passando un periodo no proprio come me, ma in realtà non è cambiato niente e credo che mai cambierà questa situazione.
Lei mi ha sempre detto di vivere la mia vita da diciassettenne e io invece di darle ragione ho sempre fatto il contrario di ciò che mi consigliava e forse avrei dovuto ascoltarla, forse avrei dovuto accettare quella proposta che mi aveva fatto, ma adesso non posso tornare indietro e non posso più uscire da questo buio in cui sono entrata.
Sarà difficile tornare a fare ciò che s'addice alla mia età, sarà dura fare ciò che mi piace veramente, sarà dura a fare tutto.
Sono qui seduta su un muretto dove si vede tutta la città.
Sembra così piccola Bergamo vista da qui, sembriamo delle piccole formiche che camminano per la città, ma la cosa che mi affascina di più sono luci che emanano ogni casa e fa sembrare ogni appartamento così piccola che non riesci a capire quale sia la tua casa.
"Che ci fai qui da sola di notte??" Dice una voce alle mie spalle che riconoscerei tra mille altre voci.
"Sto guardando la città, Stefanelli" dico senza girarmi a guardarlo perché sono certa che è lui, non ho bisogno di controllare.
"Passiamo ai cognomi adesso Russo??" Dice avvicinandosi a me.
Sento i suoi passi dietro di me, c'è silenzio, qui non viene mai nessuno o forse non sa nessuno l'esistenza di questo posto.
"Perché ci conosciamo??" Gli dico prendendolo in giro.
Mi giro verso la sua direzione e vedo che sta ridendo a ciò che ho appena detto, che poi in fondo è vero non ci conosciamo, io lo conosco solo attraverso un programma, non so realmente il suo carattere, ma mi piacerebbe conoscerlo.
"Pensandoci bene è vero non ci conosciamo, ci siamo solo visti fuori dalla scuola di mia madre" dice facendo una piccola risata ricordandosi quel giorno.
"Che sei bugiardo ci siamo visti due volte" dico facendo una faccia scioccata e alzo la mano mostrandogli il numero due.
"Ah si?? Non me lo ricordavo" dice ridendo tant'è che arriccia il naso.
Non so spiegare perché, ma rimango lì a guardare il suo profilo e devo dire che è davvero bello di più di quando era ad amici e poi con i capelli ricciolini sta ancora meglio di quando c'è li aveva lisci.
"Quanto sei stupido!!" Dico ridendo anch'io, era da tanto tempo che non mi sentivo così bene, era da tanto che non ridevo con qualcuno così tanto.
"Ehy io non sono stupido, io sono intelligente" dice mettendo il broncio come se fosse un bambino.
Inizio a ridere alla sua affermazione e alla sua faccia da bambino.
"Mi stai prendendo in giro??" Mi dice guardandomi poi serio.
"Io?? Ma quando mai, non lo farei mai" dico cerando di trattenere le risate.
"Si si come no, fai finta di non prendermi in giro vedo che stai morendo dalla voglia di ridere" dice sfidandomi socchiudendo gli occhi guardandomi.
"Ops, mi hai sgamata" dico ridendo guardando la sua faccia e anche lui inizia ridere insieme a me.
Ma come è possibile che io mi senta così bene con una persona che non conosco al cento per cento e che l'ho visto per come lo facevano vedere nei pomeridiani.
Non riesco a capire la sensazione che sto provando ora, non riesco neanche a spiegarmelo a me stessa.
"Che ci fai qui?? A quest'ora??" Gli domando al riccio una volta che abbiamo smesso di ridere.
"Non riuscivo a dormire, così sono uscito di casa per fare una passeggiata e schiarirmi un po' le idee" mi spiega guardando davanti a se ammirando ciò che ci offre questo posto.
"E invece tu?? Che ci fai qui tutta sola??" Dice guardandomi con un sorriso.
"Beh ho finito da poco di lavorare, ma non avevo voglia di tornare a casa" dico abbassando lo sguardo.
"Perché non vuoi tornare a casa hai litigato con i tuoi??" Mi domanda ignaro di ciò che sto passando in questo momento.
Magari avessi litigato con loro, saprei che poi si sarebbe sistemato tutto, saprei che potrei abbracciare mia madre quando sono triste e invece non posso.
Sento gli occhi diventare lucidi, ma non posso farmi vedere debole, non posso, sarei una nullità.
"Magari" dico a bassa voce sperando che lui non mi abbia sentito, ma mi prende il mento tra le sue grandi mani e mi fa girare il viso verso di lui per guardarlo negli occhi.
"Con me puoi parlare, lo so che non ci conosciamo, ma posso prometterti che quello che mi dirai rimarrà qui" dice accarezzandomi la guancia e i nostri occhi si perdono a guardare il viso l'uno dell'altro.
"Non voglio annoiarti" dico continuando senza distogliere lo sguardo.
"Non mi annoierai, Raquel io voglio conoscerti davvero, voglio conoscere tutto di te" dice avvicinandosi ancora di più a me.
"Anch'io ti voglio conoscere Christian, ma non possiamo" dico allontanandomi da lui.
"Perché??" Mi dice guardandomi stranito.
"Non possiamo, io sono una tua fan e tu sei un mio idolo" dico mentendo, ma infondo è la verità, non possiamo farlo.
"Molte persone si sono conosciuti con i propri fan" dice alzandosi e poi avvicinandosi.
Spazio Autrice,
Ecco a voi un nuovo capitolo 💜🤍
Spero che vi piaccia 💜🤍
Che ne pensate della decisione di Raquel??
Buona lettura 💜🤍
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Mi hai salvata
RomanceRaquel una ragazza di solo 17 anni con il sogno di diventare una ballerina, ma che purtroppo non potrà realizzare per colpa del padre e del suo passato turbolento. Christian un ragazzo di soli 19 anni, dopo l'uscita della scuola di amici, lui conti...