Capitolo 14

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Il silenzio in questo momento era quello che avevo più bisogno.

Guardare la città piena di luci che emana ogni casa è uno spettacolo che ti lascia senza fiato e ogni volta mi rifugio qui quando succedono questi episodi e quasi ogni sera mi trovo qui a soffocare i miei problemi.

Lo so potrei andare da Alessia e parlare con lei, ma non mi va rovinarle la serata visto che sta con Mattia.

Mi ha raccontato che hanno deciso di frequentarsi nonostante la lontananza che li separerà per un po' visto che sarà impegnato a recuperare ogni materia a scuola e dovrà tornare a ballare il prima possibile visto che a Settembre dovrà tornare ad Amici, ma loro sono felici così e si vede dai loro occhi che si piacciono.

"Sembra che il destino vuole che ci dobbiamo incontrare qui" dice una voce alle mie spalle e capisco che quella voce è di una sola persona Christian.

"Già, il destino oppure sei tu che mi segui??" Gli dico con tono scherzoso.

"Giuro che io non ti ho seguita, non sapevo che eri qui e comunque è il destino" dice scherzando anche lui.

Non mi giro, non ho il coraggio di farlo, perché se lo facessi o scoppierei a piangere oppure la mia spina dorsale si riempie di brividi.

"Credi al destino??" Dico rimanendo ferma a guardare la città.

"Tu no??" dice e sento i suoi passi avvicinarsi finché non lo vedo sedersi accanto a me.

Me ne accorgo perché lo guardo con la coda dell'occhio.

"Non tanto, non sono sicura che le cose accadono a causa del destino" dico semplicemente senza girarmi verso la sua direzione.

Spero solo che la luce del lampione non mostri la mia faccia visto che ho un occhio nero accusa di quell'uomo e non ho avuto neanche tempo di coprirlo con il correttore, volevo solo andare via da quella casa che stava diventando un incubo.

"Io invece penso che sia il destino a decidere chi incontrare, di chi innamorarci e di cosa succederà nella nostra vita" dice calmo con lo sguardo fisso davanti a lui.

"Pensi realmente che il destino decida per noi quello che andremo a vivere??" Gli domando alzando un sopracciglio.

"Secondo me si, noi non sappiamo mai cosa ci può capitare e non sappiamo mai cosa accadrà domani" dice lui rimanendo sempre nella stessa posizione di prima.

"Come siamo così profondi stasera Stefanelli" dico prendendolo in giro rompendo quel piccolo imbarazzo che si stava creando.

"Io sono sempre stato una persona profonda, così mi ferisci" dice mettendosi una mano sul cuore per poi fare una smorfia di dolore.

"Ma smettila" dico spingendolo un po' e lui scoppia a ridere.

"Come mai vieni sempre qui??" Mi domanda da punto in bianco.

"Mi rilassa stare qui e vedere le luci della città, mi fa scappare dalla realtà" gli confesso quel piccolo segreto.

"Tu perché vieni qui??" Gli domando prima che lui mi fa un'altra domanda.

"Sembra scontato se dico che per me è la stessa cosa??" Mi domanda facendomi un sorriso, un sorriso sincero e non so perché la mia schiena si riempie di brividi.

"Mi rubi le frasi adesso??" Gli dico con voce da bambina.

Lui inizia a ridere senza mai smettere e io lo seguo a ruota.

Sembra una cosa scontata se dico che vorrei questo ogni giorno?? Vorrei ridere ogni giorno, vorrei stare bene come mi sto sentendo in questo momento.

"Sei stata brava oggi" dice smettendo di ridere.

"Grazie" dico distogliendo lo sguardo dal suo e come sei lui riuscisse a leggermi dentro.

Mi sento prendere il mento e girarlo verso la sua direzione.

"Non distogliere lo sguardo, voglio vedere i tuoi occhi" dice accarezzando la mia guancia.

Per fortuna l'oscurità gioca al mio vantaggio così non vede che le mie guance siano diventate rosse per l'imbarazzo che sto provando in questo momento.

"Perché??" Dico guardandolo negli occhi.

"Perché cosa??" Dice non capendo cosa gli voglio dire.

"Perché sei qui a parlare con me quando puoi avere tante altre ragazze più belle di me" gli dico posando la mia mano sulla sua sulla mia guancia.

"Tu sei bella Raquel e anche tanto e le altre non sono te" dice posando anche l'altra mano sulla guancia destra e al quel con tatto dalla mia bocca esce un gemito di dolore a causa del pugno che mi ha tirato mio padre.

"Che succede??" Domanda staccando la mano dalla mia guancia sentendo il mio lamento.

"Niente tranquillo" dico prendendo la sua mano per poi metterla di nuovo sulla mia guancia ignorando il dolore che sto provando in questo momento.

So di avergli detto che non possiamo conoscerci, ma c'è qualcosa in me che mi dice che senza di lui, non riesco ad andare avanti.

"Sei sicura che sia tutto ok?? Perché a me non sembra" dice cercando di vedere meglio ciò che ho sul volto, visto che non riesco a non lamentarmi dal dolore.

"E tutto ok, non preoccuparti" dico con voce bassa come se mi stesse abbandonando.

Inizio a sentirmi debole, non riesco a reggermi in piedi. Le gambe iniziano a cedermi, non riesco a capire ciò che mi sta succedendo.

"Stai bene??" Mi domanda allarmandosi vedendo che non riesco a rimanere in piedi.

"S-si" dico con voce debole e poi tutto buio.

Spazio Autrice,

Ecco a voi un nuovo capitolo 🤍💜

Spero che vi piaccia 🤍💜

Ho una domanda.

Voi preferite libro cartaceo oppure libro digitale?? 🤍💜

Buona lettura 💜🤍

Mi hai salvataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora