Capitolo 25

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Pov's Raquel

Sento la porta aprirsi lentamente, ma non ho il coraggio di aprire gli occhi e guardare chi sia ad aprire quella maledetta porta che è rimasta chiusa per tutto questo tempo.

Non sento più il corpo di mio padre addosso, ma una voce che speravo di sentire di nuovo nella mia vita, quella di chi mi ha salvata.

Apro gli occhi e vedo Christian che spinge mio padre verso il muro con tutta la forza di cui era capace.

"Ma chi cazzo ti credi di essere!!" Gli urla spingendolo per liberarsi dalla presa del moro.

Lui torna verso di me, ma Christian non glielo permette.

Inizio a tremare ancora più di quanto lo facessi prima, non voglio che lui si faccia male.

Mio padre gli tira un pugno in faccia, tanto che lo fa cadere a terra e inizia a tirargli calci e pugni.

"Papà smettila, lascialo stare, gli fai male!!" Gli urlo cercando di fermarlo, ma lui non mi ascolta, così mi metto tra loro due.

"Lascialo stare!!" Gli urlo a due centimetri di distanza dal viso, lui mi prende per un braccio e mi sbatte nuovamente al muro.

Mi abbassa la spallina della maglietta e inizia a baciare la parte scoperta, guardo Christian che sta cercando di alzarsi e lo prego con lo sguardo di non fare niente, anche se ho paura.

"Pezzo di merda lasciala stare!!" Urla a mio padre.

Ti prego Christian non lo fare.

Mio padre si stacca di nuovo da me e va verso di lui.

Pov's Christian

Me lo ritrovo ancora a due centimetri dalla faccia, ma non mi lascio intimorire da lui.

Come fa a far del male alla propria figlia??

Come fa??

Non gli stringe il cuore nel vedere sua figlia che ha paura di lui??

"Tu mi hai rotto il cazzo" Mi dice sputandomi sul viso.

Mi pulisco la faccia dalla sua bava e lo guardo dritto negli occhi senza avere nessuna paura di lui.

Lui mi guarda come se fossi qualcuno da togliere dai piedi, così si avvicina ancora di più.

Sento il suo respiro sul mio viso, lo guardo attentamente e poi sposto lo sguardo dietro le sue spalle, dove si trova sua figlia che trema per la troppa paura.

Osservo i suoi occhi che mi pregano di non fare niente e di allontanarmi.

Mi sento in colpa per averla lasciata qui da sola, se solo non avessimo litigato, io non me ne sarei mai andato e tutto questo non sarebbe mai accaduto.

Torno a guardare l'uomo davanti a me e prendo il coraggio di parlare.

"Vedo che non le importa di sua figlia" dico guardandolo con lo sguardo duro, uno sguardo che vorrebbe dire troppe cose.

"Tu chi cazzo sei per dirmi una cosa del genere!?" Mi urla addosso e avvicina ancora di più la sua faccia alla mia.

"Un amico di sua figlia" dico sicuro di me, ma non so perché, vorrei essere qualcosa in più di un semplice amico, vorrei dire di essere il suo fidanzato e che lei fosse la mia, ma ho come una sensazione che lei non ricambi quello che sento io.

"Si certo, mia figlia non ha mai avuto amici e mai li avrà, si merita di restare da sola" dice con un tono duro e inizia a farmi indietreggiare, finché non mi ritrovo con le spalle al muro.

"Papà ti prego lascialo stare, lui non c'entra niente, ti prego, lascialo stare" dice con la voce che trema, la voce di chi ha paura di dire la cosa sbagliata.

"Ti prego" Continua e sento che la sua voce si spezza così mi giro verso di lei e vedo le sue guance inondate di lacrime.

Il mio cuore si fa sempre più piccolo nel vederla star male, vederla piangere non mi piace per niente, mi sento ancora più in colpa di quanto non lo sia già.

Spazio Autrice,

Ecco a voi un nuovo capitolo 🤍💜

So che questa sera c'è il serale, ma volevo comunque pubblicare per augurare buona fortuna al nostro biondino 🤍💜

Spero che questo capitolo vi piaccia 💜🤍

Buona lettura 🤍💜

Mi hai salvataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora