Capitolo 36

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Sentire nuovamente la sveglia suonare di prima mattina non mi è mancata per niente e la cosa che più odio.

A malincuore mi alzo dal letto del moro e spengo quella maledetta sveglia prima che svegli anche lui.

Eh bene si alla fine devo dormire nella stessa camera e nello stesso letto del moro, perché lui ha il letto più grande di quello della sorella e Anna a pensato che sarei stata più comoda nel letto rispetto al divano.

Non so come ringraziarli per tutto quello che stanno facendo per me, non so come sdebitarmi per questo grandissimo favore che mi stanno facendo.

Mi alzo dal letto prendendomi i vestiti che mi dovrò mettere oggi e poi mi dirigo in bagno preparandomi per andare a lavorare.

Eh si sono anche tornata a lavorare nello stesso bar di tre mesi fa, per fortuna il proprietario ha capito la situazione e mi ha ripresa a lavorare con loro.

Non vi dico neanche che ho quasi litigato con Christian su questo argomento perché non vuole che lavoro alla mia età, ma che adesso mi concentri sullo studio.

E da un lato non gli do torto perché questo lavoro mi occupa parecchio tempo e devo studiare se voglio prendere il diploma e se voglio provare a rompere quel muro che mi sono costruita per la danza.

Ma se guardiamo l'altro lato della situazione, io non posso chiedere dei soldi ai suoi genitori, io non sono la loro figlia come lo è lui e sua sorella e non mi sembra giusto.

Io non ho accettato tutto ciò per non pagare niente e per fare la bella vita.

Dopo che mi sono preparata e anche un po' truccata con un trucco semplice, visto che il caldo sta per arrivare.

Una volta vestita scendo al piano di sotto e entro in cucina trovandomi Anna e Ivan fare colazione.

"Buongiorno" saluto una volta entrata in cucina mandando un bacio ad entrambi.

"Buongiorno anche a te, vuoi il latte??" Mi chiede Anna alzandosi dal tavolo.

"Anna siediti faccio io non preoccuparti" dico avvicinandomi alla cucina dove si trova la pentola con il latte dentro.

"Siediti tu, te lo preparo io il latte, su dai" dice alzandosi dalla sedia dove era seduta precedentemente e mi prende di spalle delicatamente e mi fa sedere difronte a suo marito.

"Dai Anna potevo benissimo farlo io, tu stavi facendo colazione" dico facendo la voce offesa.

"Non se ne parla, tu qui sei una nostra ospite e poi avevo finito di fare colazione" dice guardandomi con uno sguardo arrabbiato, ma allo stesso tempo contenta ad avermi qui con loro.

"Non facciamo arrabbiare Anna di prima mattina sennò poi chi la tollera più" dice Ivan facendoci ridere entrambe e Anna gli da uno schiaffo sul collo facendo ridere il marito.

Anna si gira verso di me e mi porta la tazza con il latte e caffè.

"Grazie Anna, non dovevi" dico prima di iniziare a bere il liquido che c'è nella tazza.

"Smettila di ringraziarmi" dice seria e io la guardo per poi annuire.

"Pronta a tornare a lavoro??" Mi domanda il marito dopo minuti di silenzio.

Io annuisco visto che avevo un biscotto in bocca e non posso rispondergli.

"Buongiorno" sentiamo dire da una voce impastata dal sonno così mi giro e vedo Christian mezzo addormentato davanti alla porta che si strofina gli occhi per svegliarsi bene.

"Buongiorno bello addormentato" dice Ivan prendendo in giro il figlio.

"Buongiorno Chri" dico alzando la testa per guardalo meglio e lui si avvicina a me e mi da un bacio all'angolo della bocca e poi va a salutare i suoi.

"Lì c'è il latte e il caffè se vuoi fare colazione" dice la madre indicando la pentola e la caffettiera.

Lui annuisce si prepara la colazione mentre io mi alzo e poso la tazza nel lavandino lasciando il poco di latte che è rimasto nella tazza.

"Non lo hai bevuto tutto, non va bene" dice Christian al mio orecchio senza farsi sentire dai suoi.

"Lo so, ma sono già in ritardo per andare a lavoro" dico guardandolo negli occhi, quei occhi assonnati.

Lui sbuffa e torna a preparare la sua colazione e io vado al piano di sopra per lavarmi i denti per poi prendere la borsa le chiavi di casa che mi hanno dato loro per qualsiasi evenienza.

Scendo nuovamente al piano di sotto e prendo il giubbotto più leggero che ho e mi dirigo verso la porta per uscire di casa, ma prima saluto tutti.

"Ciao io vado" dico facendo un cenno di saluto con la mano.

"Ferma lì non ti muovere" dice Christian alzandosi dalla sedia per poi salire al piano di sopra, io guardo i suoi genitori per capire se loro sanno quello che ha in mente il moro e loro mi alzano le spalle non sapendo niente.

Dopo neanche cinque minuti vedo il moro scendere le scale di fretta rischiando di cadere.

Prende le chiavi della macchina e il giubbotto leggero e io lo guardo con uno sguardo interrogativo.

"Se proprio devi andare ti accompagno io" dice prendendomi la mano trascinandomi fuori dopo aver salutato i suoi con un ciao generale.

Saliamo in macchina in silenzio senza che uno dei due parli.

C'è un silenzio un po' imbarazzante, ma per fortuna c'è la radio che smorza questa tensione.

Ad un certo punto sento la sua mano sulla mia coscia e mi giro verso di lui vedendo che mi stava guardando con la coda dell'occhio.

Appoggio la mano sulla sua per poi tornare a guardare fuori dal finestrino, ma sento la sua mano salire sempre di più raggiungendo la parte più sensibile del mio corpo.

Ti prego Christian non farlo più sennò mi farai impazzire.

Il tragitto per arrivare al bar sembra più lungo di quanto pensassi.

Spazio Autrice,

Eccomi qui per lasciarvi un altro capitolo 💜🤍

Siamo Martedì e ancora non riesco a realizzare che Mattia dopo ben DUE ANNI si è ripreso la sua rivincita.

È riuscito a realizzare il suo sogno e sono tanto, ma tanto contenta per lui, per non dire che sono orgogliosa.

Ci sono persone che dicono che non doveva avincere lui??

Che me ne frega io seguo lui, il suo talento, la sua forza, la determinazione che ha messo per tornare a ballare.

La gente può parlare quanto vuole perché loro sono invidiosi perché lui è riuscito a realizzare il suo sogno e loro no.

Adesso Mattia le tapparelle tienile aperte e se hai l'istinto di abbassarli noi non ti permetteremo di farlo, ci saremo sempre.

Detto ciò buona lettura 💜🤍

Mi hai salvataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora