Capitolo 54

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"Amore quando farai diciotto anni indosserai uno di questi abiti e sarai una principessa, la mia principessa" dice mamma guardando una vetrina con dietro degli abiti per diciottesimi.

Era lì ferma con il suo solito sorriso sul volto a guardare quegli abiti con occhi sognanti.

"Sarai bellissima" dice girandosi verso di me.

Guardo mia madre con gli occhi da bambina felice, quella bambina ignara di quello che sarebbe successo.

"Prenderò l'abito più bello di tutti" affermo con quella voce sognante, quella che diceva realizzerò quel piccolo sogno.

A solo quindici anni non sai quello che ti aspetta, cioè non sai mai in qualsiasi età, non sai quello che succederà nella tua vita.

Sono qui davanti allo specchio della mia camera che condivido con il ballerino.

Mi guardo con addosso l'abito da diciottesimo, un abito blu, lungo con dei brillantini.

Il vestito è a sirena, ma non troppo aderente e viene accompagnato con una gonna con una coda lunga dietro, tipo come una sposa.

Mi continuo a guardarmi, cerco di smettere di pensare che non dovrei indossare questo vestito, di non festeggiare questa tappa, ma Alessia ha insistito talmente tanto che è riuscita a convincere anche la famiglia Stefanelli per aiutarla a farmi cambiare idea.

Sento bussare alla porta della camera così decido di far entrare colui che c'è al di là.

"Sei pronta??" Domanda Alexia con la sua voce squillante per la contentezza.

Mi giro verso di lei e la vedo lì sulla porta con un sorriso a trentadue denti.

"Non lo so" dico tornando a guardarmi allo specchio.

"Sei bellissima, sei una principessa" quella parola me la disse mia madre il giorno che mi promise che io sarei stata una principessa, la sua principessa.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime e alzo lo sguardo sullo specchio che riflette la figura di Alexia.

"Ehy, ehy, non piangere, so che oggi la vorresti accanto insieme a tuo padre, ma lei non vorrebbe che vivessi questo giorno qui in casa con un pacco di patatine e un film, non lo vorrebbe, ma sai cosa la renderebbe fiera?? Che la sua principessa sia felice, spensierata e che festeggia il suo compleanno, anche se lei non è qui fisicamente, ma lo sarà comunque, ovunque tu andrai" dice cercando di non farmi cadere delle lacrime sul volto truccato dello stesso colore del vestito.

"Dai adesso basta cose tristi è il momento di fare baldoria, andiamo di sotto che ci stanno aspettando" afferma riferendosi al resto della famiglia.

Mi fa un sorriso che dice tanto.

A volte le parole servono, ma altre volte il silenzio dice più di quanto possono dire le parole.

Ci dirigiamo fuori dalla stanza e ci avviciniamo alle scale che ci porterà al piano di sotto, dove ci aspettano, i suoi genitori, suo fratello e Lorenzo, più che altro stanno attendendo la sottoscritta.

Arriviamo all'inizio delle scale e guardo ogni scalino prima di scendere, stando attenta per non cadere.

Non ero abituata a mettere i tacchi, ma oggi è il mio giorno perciò mi hanno "imposto" di mettere quei trampoli che già iniziano a farmi male.

Si sto buttando giù ogni maledizione a queste scarpe.

Sento uno sguardo che brucia sul mio corpo così alzo appena lo sguardo e vedo tutti che mi stanno guardando con un sorriso stampato sul volto e poi c'è lui.

Mi hai salvataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora