Capitolo 41

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E' notte fonda precisamente sono le due di notte e Alessia mi sta accompagnando a casa.

Abbiamo passato una bella serata ed era da tanto tempo che non la passavamo solo io e lei.

"Eccoci siamo arrivati" dice la mia amica fermando la macchina per farmi scendere.

"Grazie Ale" affermo dandole un bacio sulla guancia per poi scendere dalla macchina e avvicinarmi alla porta d'entrata.

Apro la borsa per prendere le chiavi per aprire la porta per poi entrare dentro, mi giro verso Alessia che è rimasta lì finché io non sarei entrata, alzo la mano, la saluto e la stessa cosa fa lei.

Chiudo la porta alle mie spalle e metto la borsa nell'attacca panni per poi andare al piano di sopra per poter andare a dormire.

Apro piano la porta della camera che divido con il ballerino e con un passo lento entro cercando di non svegliarlo.

"Dove sei stata??" Dice una voce alle mie spalle così mi giro e vedo il moro seduto sul letto con le spalle appoggiate alla testata di esso.

"Ero con Alessia" affermo prendendo una maglia che uso per la notte che è più grande di me ed esco dalla stanza andando in bagno per cambiarmi.

Una volta che mi sono cambiata torno nella camera dove si trova il ballerino che mi sta aspettando.

"Dove sei stata??" Mi chiede per la seconda volta prima che mi sdraio sul letto.

"Te lo detto sono stata con Alessia" Non mi va di dirgli dov'ero, tanto a lui cosa gli importa??

"Io non ti ho chiesto con chi, ma dove" dice avvicinandosi a me, tanto che riesco ha sentire il suo respiro sulla mia pelle.

"In un locale" affermo tagliando la conversazione.

Sento il mio cuore battere disperatamente come se volesse uscire dal mio petto e sono sicura che lo sente anche Christian.

Continua a starmi appiccicato, il calore che emana dal suo corpo mi surriscalda le spalle.

La sua mano è sul mio fianco e sono talmente nervosa che ho i muscoli tutti contratti e il respiro accelerato.

"Sei in debito con me" dice sussurrando al mio orecchio.

Le parole di Christian mi martellano nella mia mente.

Solo e solamente a me poteva capitare di ritrovarmi nello stesso letto con lui dopo averlo lasciato a bocca asciutta nella sala.

Il suo fiato caldo mi solletica il collo, facendomi venire la pelle d'oca.

Lentamente la sua mano si sposta verso l'alto, sulla maglietta, finché non arriva alle costole.

Smetto di respirare, la mano si ferma proprio sotto il mio seno sinistro e lì rimane.

"Il tuo cuore sta per balzarti dal petto" mi sussurra all'orecchio e io mi inumidisco le labbra.

"Dev'essere colpa di quel poco di alcol che ho bevuto" la sua bocca sfiora la mia gola.

"No, niente affatto" comincia a tempestarmi il collo di umidi baci, salendo fino a lobo.

È una zona così sensibile che sento venire meno le gambe.

"Ti è piaciuto??" La sua domanda mi lascia perplessa.

"Che cosa??" Domando non capendo ciò che mi vuole dire.

"Farmelo venire duro e poi andartene" le sue parole, così schiette, mi mozzano il respiro.

Come per sottolineare ciò che ha appena detto, la sua mano scende di nuovo fino all'anca.

Mi hai salvataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora