Capitolo 31

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"Parlami" dice una voce, la stessa che non mi ha più lasciata da quel maledetto giorno in cui tutti sono venuti a conoscenza del vero comportamento di mio padre.

Mi giro verso di lui e lo vedo lì, seduto sulla sedia accanto al mio letto, con la faccia preoccupata.

Non so se sia davvero in pensiero per me o se lo sta facendo solo perché gli faccio pena, e forse quel bacio me lo ha dato solo perché gli faccio "pietà".

"Cosa dovrei dirti??" Gli chiedo, incrociando i nostri occhi, miei marroni con i suoi marroni altrettanto, con qualche sfumatura di verde.

"Qualsiasi cosa, ma per favore parlami" dice avvicinandosi sempre di più a me, tanto che mi prende le mani e le fa intrecciare alle sue.

Perché vuole che gli parlo??

Cosa gli dovrei dire??

Sa tutto, cosa vuole sapere di più??

Sa che ho problemi con il cibo, sa che mio padre mi ha fatto del male diverse volte, sa e ha visto che stava per stuprarmi, cosa vuole che gli dica ancora??

Forse vuole sapere come stai realmente??

Ecco ci mancava solo la mia coscienza in questo momento.

"Vorrei che mi parlassi, vorrei sapere, come stai?? Come ti senti??" Dice stringendomi le mani in modo delicato per non farmi male.

Guardo i suoi occhi e vedo che sono pieni di preoccupazione e di desiderio di sapere realmente come sto.

"Sarò qui ad ascoltarti se vuoi parlare" dice appoggiando una mano sulla mia guancia.

La mia pelle si riempie di brividi a quel contatto con la sua mano piena di anelli, ma allo stesso tempo mi rilasso sentendo il suo calore, quello di quel tocco che ti sussurra che non ti farebbe mai del male.

"Non sto affatto bene, sto una merda" dico rompendo quel silenzio che stava iniziando ad essere davvero invasivo.

La sua mano inizia ad accarezzare la mia guancia e l'altra rimane intrecciata alla mia.

"Sono rimasta sola, non ho più nessuno" dico con quel filo di voce che mi rimane cercando di non far uscire la Raquel che piange.

"Se denuncio mio padre per quello che mi ha fatto in questi mesi, mi mandano in collegio e io non ci voglio andare, non voglio" dico facendo uscire la mia più grande paura.

"Per questo non hai mai parlato??" Mi domanda, sedendosi accanto a me per poi abbracciarmi.

Annuisco, nascondendo la faccia nella sua maglietta, lui mi stringe sempre di più.

"Dovresti farlo, dovresti farlo per te stessa, non puoi continuare a vivere in quelle condizioni" dice appoggiando la sua testa sulla mia.

"Lo so, me lo ha detto tante volte anche Alessia, ma io non ho mai voluto" dico stringendolo come se potesse scappare via.

"Tua madre non ha mai provato a fermarlo??" Ecco la domanda che tutti mi hanno fatto.

Alzo lo sguardo verso di lui staccando la testa dalla sua spalla per guardarlo.

"Magari poteva parlare" dico abbassando lo sguardo.

"Posso farti una domanda??" Gli chiedo curiosa.

Lui annuisce senza spiaccicare una parola come se aspettasse questa domanda da sempre.

"Perché sei rimasto dopo quello che è successo??" Dico diretta senza fare tanti giri di parole e curiosa di sentire la risposta.

"Non so bene cosa sia, ma ho sentito come se tu avessi bisogno di qualcuno che ti protegga, Raquel non è stato facile per me" dice guardandomi negli occhi, ero attenta ad ogni suo movimento.

"Non è stato facile starmi accanto??" Gli domando, allontanandomi un po' da lui.

"No non sto dicendo questo" afferma, mettendosi le mani in faccia e strofinandosi un po'.

"E allora cosa stai dicendo??" Domando per capire meglio la sua spiegazione.

"Non è stato facile aprire quella porta e vederti lì" dice indicando il muro dove mi ha spinto mio padre l'ultima volta.

"Non è stato facile vedere che tuo padre stava lì a toccare ogni parte di te senza pensare a quello che stava facendo, avevo capito che non era lucido, ma in me si è fatta spazio una sensazione che mi faceva sentire come se fossi stato io a scatenare tutto questo" dice abbassando la testa.

Come può pensare che quello che è successo è tutta colpa sua??

"Non è stata colpa tua" dico cercando di rassicurarlo.

"Si che è colpa mia, se io quel giorno non me ne fossi andato, non sarebbe successo, e invece ti stava per fare del male un'altra volta" dice facendo uscire delle lacrime che gli rigano il bellissimo viso.

Non ho mai pensato a come stesse lui, ho sempre pensato a me stessa e per questo mi sento un'egoista, dovevo immaginare che chiedergli di restare qui avrebbe comportato tutto questo.

"Non è stata colpa tua Chri, non sapevi che mio padre avrebbe fatto ciò, non ti ho raccontato niente, non lo potevi sapere, non sentirti in colpa per una cosa di cui non eri a conoscenza" dico accarezzandogli la schiena.

"Ma c'ero io qui, ero io a proteggerti e invece quel giorno me ne sono andato lasciandoti sola" dice guardandomi con gli occhi strabordanti di lacrime.

"Avevamo litigato quel giorno Chri, è stata normale la tua reazione" dico cercando di tranquillizzarlo.

"Non vuol dire che ti dovevo lasciare sola" dice guardandomi con gli occhi un po' spalancati.

"Ti ripeto che non è stata colpa tua, non sapevi del mio passato, non sapevi il comportamento di mio padre, non lo potevi sapere, ti prego Chri non darti colpe che non hai" dico appoggiando la mia mano sulla sua guancia, asciugando le lacrime che gli hanno riempito il bel viso.

"Dovevo essere io a consolare te e invece sei tu a consolare me" dice facendo una piccola risata.

Metto la mia fronte sulla sua facendo un sorriso e chiudo gli occhi per un momento, per poi riaprirli, scontrandomi con i suoi.

"Cosa ho fatto per avere te nella mia vita??" dico senza curarmi di averlo detto a voce alta.



Spazio Autrice,

Ecco a voi un nuovo capitolo 🤍💜

Scusate se ieri non ho pubblicato, ma c'era il serale e so che molti di voi hanno visto la puntata 💜🤍

Sinceramente non mi aspettavo che usciva Samu, ma pensavo che usciva Wax e ci sono rimasta.

Comunque spero che questo capitolo vi piaccia 🤍💜

Siete d'accordo con Raquel??

Buona lettura 🤍💜

Mi hai salvataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora