Ho scioccamente pensato che Min-Seo si sarebbe accontentata dell'audio che le ho fatto ieri sera – beh, più che altro questa mattina, molto presto –, ma è stato un grossolano errore di valutazione. Quando mi sono svegliata questa mattina avevo il telefonino intasato da notifiche, tutte sue, e l'ultima era una velata minaccia: "Stasera al solito posto. Non accetto rifiuti".
Così sono seduta e rigiro il soju nel bicchiere, un po' a disagio, sotto lo sguardo inquisitore di Min-Seo. Vorrei essere ubriaca, in questo momento, perché detesto quando mi scuce i pensieri dalle labbra e sono sobria.
«Devo vivisezionarti o hai intenzione di parlare?»
Sbuffo, attirando gli sguardi delle persone che occupano i tavoli accanto al nostro, e d'un fiato scolo il bicchierino di soju. Mi bruciano la gola e gli occhi, ma non ho intenzione di affrontare questa conversazione al massimo della mia lucidità.
«Che c'è da dire? Ti ho riassunto tutto nell'audio, giuro. Non ho nascosto nulla.»
Un sopracciglio di Min-Seo si alza, a enfatizzare lo scetticismo della sua espressione. «Voglio di più. Com'è stare con lui, come parla, di cosa profuma... e mi devi descrivere di nuovo quel sorriso che ti ha fatto prima che te ne andassi.»
Al pensiero avvampo, così tanto che nel locale potrebbe esserci la temperatura della superficie solare, per il calore che percepisco io. La risata della mia migliore amica è così sguaiata che ancora una volta le persone sedute vicino a noi si voltano, incuriosite e infastidite al tempo stesso. Di certo da fuori sembriamo una coppia di pagliacci da circo.
«Guardati, diventi rossa come le ragazzine alla prima cotta. Cosa ti ha fatto quel ragazzo?»
«Proprio niente» bofonchio, lo sguardo concentrato sui miei gesti mentre riempio di nuovo il mio bicchiere e lo ingollo in un sorso. Lo appoggio sul tavolo dimenticando la delicatezza, e il vetro fa un rumore sordo contro il legno, attirando nuovi sguardi. Fatevi gli affaracci vostri. «Se avesse fatto qualcosa, in questo momento staresti bevendo soju sulla mia bara. Non credo potrei sopravvivere a un attacco così personale da parte sua.»
Min-Seo soffoca un'altra risata, questa volta nel soju. Lei sì che ha bevuto più di me ed è in grado di affrontare la conversazione.
«Devi mettere in conto che potrebbe succedere, Soo-Yunah. Lui è un uomo, tu sei una donna. Sarebbe naturale.»
Questa volta è il mio turno di ridere sguaiatamente. La risata mi nasce sincera dal petto ed esplode nel piccolo locale, dove siamo così tanto habitué che i proprietari non hanno nemmeno il coraggio di scacciarci se facciamo troppo chiasso.
Min-Seo aspetta che la mia risata si esaurisca. Nemmeno a dirlo, lei non sta ridendo.
«Che c'è? Era divertente.»
«Divertente cosa, di preciso?»
Mi stringo nelle spalle. «L'idea che Min Yoongissi possa essere interessato a me sotto quel punto di vista.»
L'espressione scettica di Min-Seo parla per lei, ma in qualche modo ci tiene a sottolineare il tutto anche con le parole.
«Non fare l'idiota.»
«Idiota? Min-Seo, stiamo parlando di Min Yoongi. Potrebbe avere qualsiasi donna sulla faccia del pianeta, non ha tempo da perdere con la sua insegnante d'inglese che non è nulla di speciale.»
«Ti sottovaluti troppo» decreta lei, ingollando il suo soju e abbandonando il bicchiere sul tavolo. «Non saremo supermodelle, su questo sono d'accordo, ma non possiamo nemmeno dire di essere inguardabili, anzi. Credo che una persona come Min Yoongi saprà sicuramente apprezzarti.»
STAI LEGGENDO
Both in this life and the next | Min Yoongi [COMPLETA]
Romance[storia COMPLETA] Park Soo-Yun ha ventisette anni compiuti da poco e un posto come insegnante d'inglese in una scuola superiore di Seoul. Non ha crucci per la testa e ha risolto i suoi problemi anche e soprattutto grazie ai Bangtan Sonyeondan, che l...