LXII

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«Allora, hai risolto quella faccenda con tuo fratello?»

La serata è stata perfetta fino a questo momento. Se Hoseok non avesse parlato, tutto sarebbe proseguito senza intoppi – ma no, la sua curiosità fa sì che gli altri, Yoongi compreso, si voltino verso di me con espressioni incuriosite.

«Faccenda? Che faccenda?» chiede Jungkook, desideroso di saperne di più.

«Oh, nulla di che.» Liquido la faccenda con un cenno della mano, come se stessi scacciando una mosca. «Hoseokssi è passato da casa mia e ha conosciuto mio fratello, con cui ho avuto un, uhm, bisticcio subito dopo. Niente di che.»

«Riguardo cosa?»

Ecco, bravo Taehyung, fai proprio le domande sbagliate al momento sbagliato.

«Lui non... non è molto d'accordo con le ultime scelte che ho fatto» ammetto. Per il nervoso ho incastrato il labbro inferiore tra i denti, che lo stanno tormentando, e per quanto volessi evitarlo lancio un'involontaria occhiata in direzione di Yoongi, seduto dalla parte opposta del salotto.

«E con scelte si parla di me, immagino.»

Il suo commento è piatto, la voce atona, quasi non gliene importasse nulla.

«Non sei tu», mi affretto a specificare. «È solo un po' preoccupato dal fatto che io stia con una persona famosa.»

Il silenzio accoglie le mie parole, prima che uno sbuffo esca dalle labbra di Yoongi.

«Quindi il problema sono io.»

Dio, è frustrante. Vorrei fargli capire che no, non è così, ma realizzo che dal suo punto di vista sicuramente lo è. Non è possibile separare l'idol dall'uomo, e non è possibile che anche essendo soltanto Min Yoongi lui possa non essere riconosciuto per strada, che sia lasciato in pace dai fan, dalle sasaeng.

«Non voglio discutere di queste cose ora» mormoro, ma il mio tono è abbastanza duro perché la mandibola di Yoongi si stringa appena.

Hoseok mi lancia un'occhiata di scuse, ma non poteva sapere che avevo scelto di non parlarne con Yoongi proprio per evitare questo tipo di discussioni inutili.

«Andiamo a casa, allora.»

Yoongi si alza e se ne va verso l'ingresso della casa di Hoseok, costringendomi ad alzarmi per seguirlo.

«Ssibal» mi lascio scappare, prima di scusarmi con i presenti e afferrare il cappotto prima di raggiungere Yoongi all'ingresso. «Yoongi, per favore...»

«Andiamo a casa» mormora, ed è deciso e implorante al tempo stesso. Non so nemmeno cosa pensare, di questo suo comportamento insofferente.

«Non hai nemmeno salutato i ragazzi» osservo, ma lui ha già la mano sulla maniglia.

«Li vedrò comunque domani.»

Camminiamo in silenzio fino a casa sua, e nella stessa quiete siamo immersi fino a quando non siamo accomodati sul divano del suo soggiorno.

«Ora mi ricordo qualcosa» esordisce. «Una sera sono passato da te sbronzo, e tu pensavi che fossi tuo fratello. Hai detto che il vostro litigio non era "niente di che"» cita, mimando le virgolette con le dita.

«E lo penso ancora», affermo con fin troppa veemenza. «Te ne avrei parlato se l'avessi ritenuto qualcosa di import—»

«Ma era un litigio, jagi, per colpa mia

Abbasso lo sguardo sulle mie mani. Le ho unite sul mio grembo e si stanno tormentando l'una con l'altra, senza tregua.

«Dice che sono innamorata. Che potrebbe finire da un momento all'altro perché io sono una persona normale e tu sei un idol, e io non sarò mai abbastanza per te. Che se dovesse finire mi distruggerebbe.»

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora