XXXIX

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L'anno nuovo arriva come lo scorso finisce: conYoongi.

Forse avremmo dovuto festeggiare con qualcuno, forse avremmo dovuto accettare i cento e più inviti – non mi sfugge il silenzio stampa di Min-Seo e Namjoon – che hanno fatto suonare il suo cellulare per tutto il tempo, spingendolo a togliere la suoneria. Abbiamo preferito restare a casa, coccolare Holly insieme, cenare con del sushi ordinato a domicilio – forse un po' troppo – e dedicarci a noi.

Abbiamo suonato, cantato, riso, urlato, corso per l'appartamento. Siamo stati due adolescenti, per una sera, fino a quando allo scoccare della mezzanotte non mi ha presa tra le braccia e mi ha augurato un felice anno nuovo a fior di labbra, prima di baciarmi fino a togliermi il fiato.

Esprimi un desiderio, mi ha detto sottovoce, ma cos'altro potrei desiderare? Tutto quello che voglio lo sto già stringendo tra le braccia.

È un giovane uomo nato e cresciuto a Daegu che ha lottato con le unghie, con i denti e tra le lacrime per realizzare il suo sogno più grande. E io sono fiera di essere sua, fiera di poter guardare la stella che è diventato, di essere illuminata dalla sua luce. Di gravitare nel suo spazio, un minuscolo e insignificante satellite nella sua atmosfera.

Siamo andati a dormire dopo le due, alticci, stravolti, con il sorriso sulle labbra e la stanchezza negli occhi. Ci siamo infilati sotto le coperte, stretti l'uno all'altro fino a quando i nostri respiri si sono sincronizzati e abbiamo preso sonno.


Ora che è mattino – non ho idea di che ora possa essere, a dire il vero, ma Holly non è più a letto e starà aspettando la colazione – sono riposata, tranquilla.

Yoongi sta ancora dormendo, il respiro leggero, le labbra gonfie e socchiuse. Lo osservo a lungo, perdendomi nei dettagli del suo viso; bacio con leggerezza i nei sulla guancia e sul naso, prima di passare alla bocca, che sfioro impercettibilmente. Se nemmeno questo è in grado di svegliarlo, significa che davvero ha bisogno di più sonno, più riposo.

Mi sbroglio dal suo abbraccio e gli lascio un bacio tra i capelli prima di sgusciare fuori dalle coperte e dalla stanza.

In cucina trovo Holly, proprio come sospettavo. Mi concede una carezza prima di pretendere la colazione, con ogni diritto. Mi occupi di lui prima di prepararmi un caffè e cercare qualcosa da sgranocchiare per colazione, realizzando presto che non ho troppa fame. Ho soltanto bisogno di una persona amica con cui parlare.

Così recupero il telefonino e seduta sul divano, il caffè stretto in una mano, chiamo Min-Seo. So già che se non volesse né potesse rispondere non lo farebbe, ma dopo un paio di squilli la sua voce mi accoglie, fin troppo squillante.

«Hai il tono di chi è sveglio da ore» la saluto. «O non sei proprio andata a dormire?»

«Oh no, a letto ci sono stata. Non mi ci sono mossa da quando siamo rientrati dalla festa di Taehyung, a dire il vero.»

Okay, troppi dettagli. Davvero troppi, e la mia immaginazione è fervida.

«Che silenzio... Non mi dirai che tu l'hai mandato ancora in bianco.»

Nemmeno adesso rispondo, perché non so cosa dire. Non credo di riuscire nemmeno a trovare le parole per spiegarle che vorrei, vorrei tantissimo, ma sono terrorizzata dall'idea che lui non voglia, che sia troppo presto, che il sesso rovini tutto.

«Soo-Yunah...»

«Lo so, lo so. È istinto, e non testa, però—»

«Non ci sono però» replica Min-Seo, dolce ma decisa. «Lasciati andare, molla le briglie e liberati delle inibizioni. Accadrà senza che nemmeno tu possa rifletterci molto, ma devi davvero smettere di rimuginare.»

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora