L'anno nuovo arriva come lo scorso finisce: conYoongi.
Forse avremmo dovuto festeggiare con qualcuno, forse avremmo dovuto accettare i cento e più inviti – non mi sfugge il silenzio stampa di Min-Seo e Namjoon – che hanno fatto suonare il suo cellulare per tutto il tempo, spingendolo a togliere la suoneria. Abbiamo preferito restare a casa, coccolare Holly insieme, cenare con del sushi ordinato a domicilio – forse un po' troppo – e dedicarci a noi.
Abbiamo suonato, cantato, riso, urlato, corso per l'appartamento. Siamo stati due adolescenti, per una sera, fino a quando allo scoccare della mezzanotte non mi ha presa tra le braccia e mi ha augurato un felice anno nuovo a fior di labbra, prima di baciarmi fino a togliermi il fiato.
Esprimi un desiderio, mi ha detto sottovoce, ma cos'altro potrei desiderare? Tutto quello che voglio lo sto già stringendo tra le braccia.
È un giovane uomo nato e cresciuto a Daegu che ha lottato con le unghie, con i denti e tra le lacrime per realizzare il suo sogno più grande. E io sono fiera di essere sua, fiera di poter guardare la stella che è diventato, di essere illuminata dalla sua luce. Di gravitare nel suo spazio, un minuscolo e insignificante satellite nella sua atmosfera.
Siamo andati a dormire dopo le due, alticci, stravolti, con il sorriso sulle labbra e la stanchezza negli occhi. Ci siamo infilati sotto le coperte, stretti l'uno all'altro fino a quando i nostri respiri si sono sincronizzati e abbiamo preso sonno.
Ora che è mattino – non ho idea di che ora possa essere, a dire il vero, ma Holly non è più a letto e starà aspettando la colazione – sono riposata, tranquilla.
Yoongi sta ancora dormendo, il respiro leggero, le labbra gonfie e socchiuse. Lo osservo a lungo, perdendomi nei dettagli del suo viso; bacio con leggerezza i nei sulla guancia e sul naso, prima di passare alla bocca, che sfioro impercettibilmente. Se nemmeno questo è in grado di svegliarlo, significa che davvero ha bisogno di più sonno, più riposo.
Mi sbroglio dal suo abbraccio e gli lascio un bacio tra i capelli prima di sgusciare fuori dalle coperte e dalla stanza.
In cucina trovo Holly, proprio come sospettavo. Mi concede una carezza prima di pretendere la colazione, con ogni diritto. Mi occupi di lui prima di prepararmi un caffè e cercare qualcosa da sgranocchiare per colazione, realizzando presto che non ho troppa fame. Ho soltanto bisogno di una persona amica con cui parlare.
Così recupero il telefonino e seduta sul divano, il caffè stretto in una mano, chiamo Min-Seo. So già che se non volesse né potesse rispondere non lo farebbe, ma dopo un paio di squilli la sua voce mi accoglie, fin troppo squillante.
«Hai il tono di chi è sveglio da ore» la saluto. «O non sei proprio andata a dormire?»
«Oh no, a letto ci sono stata. Non mi ci sono mossa da quando siamo rientrati dalla festa di Taehyung, a dire il vero.»
Okay, troppi dettagli. Davvero troppi, e la mia immaginazione è fervida.
«Che silenzio... Non mi dirai che tu l'hai mandato ancora in bianco.»
Nemmeno adesso rispondo, perché non so cosa dire. Non credo di riuscire nemmeno a trovare le parole per spiegarle che vorrei, vorrei tantissimo, ma sono terrorizzata dall'idea che lui non voglia, che sia troppo presto, che il sesso rovini tutto.
«Soo-Yunah...»
«Lo so, lo so. È istinto, e non testa, però—»
«Non ci sono però» replica Min-Seo, dolce ma decisa. «Lasciati andare, molla le briglie e liberati delle inibizioni. Accadrà senza che nemmeno tu possa rifletterci molto, ma devi davvero smettere di rimuginare.»
STAI LEGGENDO
Both in this life and the next | Min Yoongi [COMPLETA]
Romance[storia COMPLETA] Park Soo-Yun ha ventisette anni compiuti da poco e un posto come insegnante d'inglese in una scuola superiore di Seoul. Non ha crucci per la testa e ha risolto i suoi problemi anche e soprattutto grazie ai Bangtan Sonyeondan, che l...