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Yoongi mi sta stringendo la mano, e sono sicura che non può non aver notato il mio palmo sudato.

Siamo in attesa davanti a casa di Min Geum-Jae. Abbiamo pensato che, per il bene di Yoongi, fosse meglio evitare pranzi in posti affollati o dove potesse essere riconosciuto, quindi la casa di suo fratello è stata la scelta più naturale.

Yoongi mi stringe la mano, sempre nonostante il palmo sudato, e quando Do-Hyun ci fa cenno scendiamo dall'auto e ci incamminiamo verso la villetta isolata di Min Geum-Jae. È una fortuna che non abiti in centro città, dove chiunque potrebbe vederci.

Quando raggiungiamo l'ingresso Yoongi suona il campanello, e la porta si apre quasi immediatamente. Il viso di una signora di mezza età ci accoglie, e nella sua semplicità penso che sia la governante – del resto, sicuramente Yoongi provvede anche al benessere della sua famiglia.

Ma Yoongi si irrigidisce al mio fianco, e la sua presa sulla mia mano si fa più salda. La mandibola si stringe, e io osservo il suo profilo farsi di marmo.

«Eomma

Porca puttana!


Ovviamente c'è anche suo padre, che ci sta aspettando nel salotto. La tavola è imbandita per cinque, il che lascia poco margine per gli errori: anche i genitori di Yoongi si uniranno al nostro pranzo.

Dubito che riuscirò a mandare giù qualcosa, anche solo un sorso d'acqua. La sola idea di incontrare Geum-Jae era sufficiente a farmi rivoltare lo stomaco, ma i suoi genitori? Dio, sarò fortunata se non sverrò per aver trattenuto il respiro troppo a lungo.

E i miei abiti! Yoongi ha insistito perché indossassi qualcosa di casual e informale, un po' come ha fatto lui, così ho finito per indossare dei jeans larghi – un taglio un po' hip hop e rap, qualcosa che si addice particolarmente a lui – e un maglione lilla sopra un dolcevita nero. E delle Dunk low, che per fortuna dovrò togliere, perché sono identiche a quelle che indossa Yoongi.

Adesso, con i genitori e il fratello di Yoongi davanti a me, pronti a studiare ogni mio minimo dettaglio, mi sento la persona meno adatta – per qualsiasi cosa. Il senso di inadeguatezza mi rende le gambe molli, mi sento instabile e ho il respiro mozzato – un po' come ieri sera, ma per motivi differenti.

Il fatto che stia pensando alla notte che ho passato con Yoongi non fa altro che farmi sprofondare ancora di più nell'imbarazzo. Non sono ancora stata in grado di spiaccicare una parola, nonostante Yoongi non abbia lasciato la mia mano. La sua presa è rigida ma sicura, e nonostante tutto riesce a sostenermi.

L'espressione sul viso di Geum-Jae è oltremodo dispiaciuta, ma nessuno ha tempo di prestargli troppa attenzione, sebbene sia proprio lui a cercare di stemperare la tensione del momento. «Ehi, siete in anticipo!»

Gli occhi dei signori Min – devo chiamarli suoceri? Mi pare un po' troppo presto – si spostano velocemente, studiando il mio viso, l'espressione del figlio minore e, inevitabilmente, alle nostre mani ancora allacciate. Me la sento prudere, ma Yoongi non accenna a lasciarmi andare.

«Eomma e appa non hanno resistito quando hanno saputo che saresti passato di qui. Pensavano fossi solo» aggiunge, lanciandomi un'occhiata di scuse.

Non mi conosce nemmeno, forse sa soltanto il mio nome, ma è già solidale. Grazie, Min Geum-Jaessi. Lo ringrazio con lo sguardo, accennando un sorriso che fa illuminare il viso della madre dei fratelli Min.

«Quindi, chi è questa splendida ragazza?» chiede, ed è palese che non riesca più a trattenere la curiosità.

«Park Soo-Yun. La mia fidanzata.»

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora