XXIX

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«Soo-Yunah! E... hai portato la dolce metà di Namjoon. Ovviamente.»

L'abbraccio di Jungkook mi distrae dalla scenetta romantica e dal commento sul matrimonio che stava per sfuggirmi dalla bocca. Spero almeno si degnino di scegliermi come testimone.

«Jungkookie, sei grosso. Mi stai soffocando» gli faccio notare, e lui si stacca da me con una risata, ma non prima di avermi lasciato un bacio sulla nuca. Il gesto mi strappa uno sbuffo divertito, perché anche se fisicamente è in grado di sovrastarmi – non che ci voglia molto, piccola e magra come sono – è comunque più piccolo di me e trovo buffo il fatto che non si atteggi come tale.

«Ci sei mancata. E ci saresti stata utile negli Stati Uniti... abbiamo esaurito Namjoon.» Si volta verso il leader cercando il suo sguardo stravolto, ma lui è ancora stretto a Min-Seo e pare non avere intenzione di lasciarla andare a breve.

«Anche voi mi siete mancati.» Arruffo i capelli di Jungkook per quanto la mia altezza me lo permette, rivolgendo un sorriso a tutti gli altri.

«Soo–Yunah, non mi dirai che ti sono mancato anche io.»

Quello che mi percorre da capo a piedi è un brivido d'aspettativa che non so descrivere. È qualcosa che non ho mai provato, così intenso da lasciarmi senza fiato per qualche istante. Mi blocca sul posto, mi toglie la lucidità, impedisce che il mio cervello dia ordine ai polmoni di prendere aria come sempre. Mi coglie persino un leggero capogiro, mentre mi volto per fronteggiare l'uomo alle mie spalle.

Lo schermo non gli rende giustizia. Ho respirato la sua live, in questo mese. Mi sono immersa nelle immagini e nelle clip dei concerti che ho trovato, ho ascoltato la sua voce al telefono, mi sono immersa nei suoi occhi scuri durante una breve videochiamata. L'ho cullato sino al sonno con la mia voce, ma nulla, nulla può reggere il confronto con la morsa allo stomaco che provo ora.

È passato quasi un mese, ma me lo sento addosso come un'eternità. Lo vedo come un mese mangiato al nostro rapporto, un mese che avrei potuto sfruttare per stare con lui, per conoscerlo, per imparare ad amarlo più di quanto già non faccia.

Studio i capelli di quell'improbabile colore, il viso senza trucco, i vestiti larghi che nascondono il suo corpo. Guardo ogni centimetro di lui, ingorda come non mai, perché guardarlo non è sufficiente, non più.

«Anche tu, Yoongiyah

Gli altri membri sono tutti spariti chissà dove, forse per lasciarci un po' di privacy. Forse perché non abbia testimoni quando mi renderò ridicola davanti a lui. O forse sono io a non vederli, da quando i miei occhi si sono posati su di lui,

Ci avviciniamo l'uno all'altro nello stesso momento. Gli ultimi passi sono una piccola corsa e quando lo raggiungo mi getto tra le sue braccia perché so che è pronto a stringermi. Le spalle larghe, le braccia forti, un fascio di nervi che si stringe attorno al mio corpo e mi serra a lui – come se potessi pensare di andarmene.

Lo inspiro, un profumo paradisiaco ma reale, tanto da avere lo stesso effetto di un pugno nello stomaco. Mi stacco da lui quanto basta per poter alzare la testa e incontrare il suo sguardo scuro, che oggi mi sembra più comprensibile che mai. È possibile..?

Vorrei dirgli cento e più cose, ma tutte le parole che vorrei dire muoiono tra le mie labbra, perché questa volta i nostri sguardi sembrano bastare davvero.

«Non ho capito, perché le avete soltanto voi due le ragazze che vi aspettano a casa quando rientrate? Il prossimo è Hoseok? Cos'è, una prerogativa della rap line?»

Il commento di Jimin interrompe qualsiasi momento – sia il nostro, sia quello di Namjoon e Min-Seo – e strappa una risata a tutti.

Con crescente imbarazzo mi stacco da Yoongi, che mi sembra riluttante a lasciarmi andare, e ci uniamo agli altri. Min-Seo e Namjoon, al contrario, sembrano incollati con la supercolla.

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora