Sono le sei di domenica mattina, uno dei due giorni in cui potrei riposare di più, ma sono già sveglia. No, non è vero: la verità è che stanotte ho a malapena chiuso occhio. Quello che mi lascia interdetta a riguardo è che sono passati anni dall'ultima volta che ho passato una notte insonne a causa del tramestio dei miei pensieri.
Alle sei e mezza decido che ne ho avuto abbastanza e mi alzo. In pochi minuti sono già pronta per uscire, con un paio di leggings neri e una felpa leggera dello stesso colore. La cosa divertente è che odio l'attività fisica con tutta me stessa, soprattutto la corsa, ma ne ho fisicamente bisogno per scrollarmi di dosso la notte insonne e i pensieri inutili.
Infilo le cuffie, lascio un biglietto ai miei per non farli preoccupare ed esco di casa.
La parte di Seoul dove vivo è già sveglia. Sebbene la zona sia un sobborgo piuttosto tranquillo e tutto sommato anche verdeggiante – per gli standard di una città così tecnologica –, rimane pur sempre una metropoli, e nelle città come questa non c'è mai troppo tempo per dormire, riposare, soppesare le proprie azioni.
Odio correre, ma sono così carica che trovo il ritmo giusto dopo un paio di centinaia di metri. La playlist che ho scelto – un misto di rap e hip hop, ironia della sorte – mi aiuta a mantenerlo costante, a non lasciare che il corpo ceda il passo alla fatica ed alla stanchezza.
Penso e ripenso per tutto il percorso a quello che è successo ieri sera. E se da una parte mi sento tradita, delusa, affranta, dall'altra realizzo con insolita lucidità che non ho alcun diritto di prendermela perché Yoongi ha deciso di passare la notte con qualcuno. Io stessa sono uscita con Kim Baek-Hyeon e sto pensando di vederlo di nuovo, forse di frequentarlo seriamente, per capire dove questa nostra affinità possa portarci. Perché dovrei prendermela per la vita di un idol, distante anni luce dalla realtà delle persone comuni?
Eppure, proprio come ieri sera, il solo pensiero della sua bocca su quella di una qualunque donna, delle sue mani che ne percorrono il corpo, studiandone le forme, che la suonano come se fosse una melodia, è sufficiente perché senta il sapore della bile nell'esofago. Lo stomaco si stringe e strizza nella nausea che mi assale, che aumenta al ritmo dei dettagli che la mia dannata testa mi presenta.
Mi fermo un istante sul ciglio della strada, poco lontana da un incrocio, le mani posate sulle cosce e il fiato corto. Mi sfilo le cuffie poco prima che lo stomaco mi tradisca ancora una volta. Rimetto in un cespuglio a bordo strada, attirando l'attenzione di un'anziana signora che sta approfittando della relativa calma del mattino per una passeggiata.
«Cara, stai bene?»
La voce è debole ma carica di preoccupazione. Cerco di pulirmi la bocca alla bell'e meglio, sebbene abbia rimesso per lo più succhi gastrici, e le rivolgo un sorriso flebile.
«Halmeoni, sì, grazie, sto bene. Devo aver avuto problemi con la cena di ieri» la tranquillizzo, alzandomi, cercando d'ignorare il bruciore di stomaco ed esofago e il sapore della bile che alberga in bocca. «La ringrazio davvero tanto della preoccupazione, ma va tutto bene.»
Nel momento in cui lo dico mi rendo conto che no, non va tutto bene. Gli occhi mi si riempiono di lacrime salate, che colano sulle guance in un percorso di fuoco, che brucia tanto quanto la debolezza di essere consapevole di versare lacrime per una persona che a malapena si rende conto della mia esistenza.
Sono ridicola.
Mi ci sento davvero, mentre la ringrazio con un sorriso tra le lacrime e riprendo la mia corsa, diretta verso casa.
Una lunga doccia e un lungo pianto dopo, le mie occhiaie toccano terra e tutta la skincare del mondo non potrebbe essere in grado di aiutarmi.
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Both in this life and the next | Min Yoongi [COMPLETA]
Romance[storia COMPLETA] Park Soo-Yun ha ventisette anni compiuti da poco e un posto come insegnante d'inglese in una scuola superiore di Seoul. Non ha crucci per la testa e ha risolto i suoi problemi anche e soprattutto grazie ai Bangtan Sonyeondan, che l...