XXXII

340 22 19
                                    

Il mattino seguente siamo ancora nella stessa posizione. Tutti e tre, considerato che sento il peso piuma di Holly sulle coperte.

Yoongi non mi ha lasciata un istante, questa notte, e io non ho pensato di allontanarmi da lui nemmeno per sogno. Ironia della sorte, ho sognato lui, questa notte. L'ho sognato nel completo che indossava ieri sera, elegante e affascinante, con il sorriso sulle labbra e seduto al piano, impegnato a canticchiare canzoni. Solo per me.

Vorrei ricambiare tutto questo affetto, tutte le premure che ha per me, così cerco di liberarmi dalla piacevole morsa che mi intrappola, ma Yoongi serra ancora di più la presa.

«Dove credi di andare?»

Mi scappa un urletto perché pensavo che Yoongi stesse ancora dormendo, che il suo fosse stato un gesto istintivo. Gli sfugge una risata roca al mio urlo, ma continua a non volermi lasciare.

«Pensavo che dormissi ancora» mormoro, la voce soffocata dalle coperte e dalla felpa di Yoongi, alla quale sono ancora abbarbicata.

«Ho notato» commenta lui, una nota di divertimento nella voce. «Ma non ho intenzione di lasciarti andare.»

Sento le guance andare a fuoco mentre cerco di divincolarmi dalla presa. «Ma devo andare.»

Yoongi si allontana di poco da me, quanto basta per abbassare lo sguardo e permettermi di vedergli il viso per la prima volta dal risveglio. Le labbra gonfie, gli occhi socchiusi, i nei in primo piano sulla pelle diafana. C'è una versione di lui che non sia in grado di farmi sentire un'adolescente infatuata?

«Festeggi il Natale?»

Intende con i miei, a casa. Sarebbe insolito, in effetti, visto che è una festività non particolarmente sentita qui in Corea. Scuoto il capo.

«No, ma mi staranno aspettando.»

«Credono che tu sia da Min-Seo?»

Annuisco. È chiaro che i miei genitori non hanno idea del fatto che passi più notti da un uomo che dalla mia migliore amica.

«Allora di' che ti fermi un altro giorno. Tornerai domani a casa.»

«Non voglio disturbare.»

«Non disturberesti mai» mi rassicura, baciandomi sulla fronte.

Io gemo piano, perché non ho forza di volontà, davanti a lui. Mai avuta, a quanto pare.

«Ho già abbastanza debiti con te, però. Posso almeno preparare qualcosa per colazione?»

Yoongi ridacchia, e questa volta mi lascia andare. «Va bene, va bene.»

In un attimo sono fuori dal letto, questa volta senza imbarazzanti inconvenienti. Sotto lo sguardo di Holly – Yoongi è tornato a seppellire il viso sotto il piumone, e lo capisco – volo in bagno, dove penso ai miei bisogni e lavo faccia e denti, poi a passo spedito vado verso la cucina.

L'idea che ho per la colazione è facilmente realizzabile. Trovo gli ingredienti nella dispensa, mentre fatico un po' a trovare gli utensili. Frugo in ogni cassetto e anta prima di trovare la padella che mi serve, ma sono soddisfatta.

Prima di immergermi nella cucina prendo il cellulare, che ho recuperato dalla clutch quando sono uscita dal bagno. Apro l'applicazione della musica e faccio partire una playlist dove ho cacciato un sacco di brani alla rinfusa, senza logica alcuna.

Parte Sinister kid dei The Black Keys, e non riesco a non cantare mentre comincio a preparare i pancake. Non ho mai avuto troppi problemi in cucina, ma il terrore che risultino non commestibili un po' ce l'ho. Non ho mai cucinato per Yoongi, del resto.

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora