«...li ho chiamati, ero preoccupato per te! Il tuo hyung si preoccupa e tu te ne freghi?!»
«Non me ne sto fregando» replica Namjoon, paziente. Ha lo stesso tono che immagino userebbe parlando con un bambino di cinque anni. «Potevi chiamare qualcun altro, però. Hai visto Suga hyung andare a casa in compagnia.»
Hoseok incrocia le braccia al petto. «Non ho interrotto proprio nulla. Diglielo, hyung. Anche tu, Soo-Yunah, diteglielo!»
Non riesco davvero a contraddire Namjoon, perché in effetti è vero che ha interrotto qualcosa. Che poi ci siano stati altri "momenti riparatori" all'interruzione è tutt'altro discorso, che di certo non ho intenzione di affrontare qui davanti al resto dei Bangtan.
Min-Seo, però, mi legge come un libro aperto stampato con caratteri giganti. Ammicca in mia direzione, accovacciata sul divano di Namjoon – e sopra Namjoon, in buona parte. Lui se la sta stringendo addosso con naturalezza, come se fossero una coppia da sempre.
Mi viene spontaneo paragonare quei gesti plateali a me e Yoongi, che siamo in quell'imbarazzante limbo del "abbiamo passato la giornata a sbaciucchiarci come adolescenti, ora che facciamo? Cosa siamo davanti agli altri?"
Credo che il nostro legame sia stato più palese e plateale per gli altri che per noi, e che adesso abbiamo bisogno di intimità, di silenzio, di goderci la nuova sintonia tra noi soltanto. Se poi dovesse decollare avremo tempo di condividere i nostri gesti anche in presenza di altre persone. Per ora li custodiamo con gelosia, e dallo sguardo di Yoongi – serio e dolce al tempo stesso – capisco che siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
«Credo che se i Bangtan potessero fare a meno di un membro, Suga hyung ti avrebbe già fatto fuori.»
L'osservazione di Taehyung è così sincera e candida che strappa una risata a tutti, assassino e vittima compresi. Tae si stringe nelle spalle, colpevole di aver espresso ad alta voce la verità.
«Parlando di te, invece, che vuoi fare per il tuo compleanno?»
Jimin è curioso, e lo sono anche io. La fine dell'anno si avvicina e Taehyung ha gusti sobri e raffinati, che forse lo porteranno a desiderare di festeggiare in un modo diverso.
«Ho già pensato a tutto. Ho affittato un locale, ci siamo noi e i ragazzi. E Soo-Yunah e Min-Seoyah, naturalmente. Sono le benvenute, se non avessero di meglio da fare.»
«Stai scherzando, spero! Non esiste che mi perda il compleanno di un Bangtan.»
Min-Seo è ancora una volta diretta, e io annuisco alle sue parole. «Ci sarò, Taehyungah. Ventisei anni non si compiono tutti i giorni.»
Taehyung sorride soddisfatto e ricambio con la stessa complicità. È indubbiamente pazzo, proprio come tutti gli altri della combriccola, ma la sua dolcezza è disarmante.
Quando finiamo la cena con i ragazzi sono pronta a indossare di nuovo il mio abito da sera e tornare a casa, ma Yoongi mi ferma.
«Devi andare a scuola in questi giorni?»
Rifletto sul giorno della settimana in cui siamo, sabato, ma non rientrerò a scuola prima dell'inizio del nuovo anno.
«No, sono a casa per una settimana ancora.»
«Allora passa da casa e prendi qualche vestito. Di' ai tuoi che vai da Min-Seo.»
Per un attimo sono confusa, ma poi capisco cosa mi sta proponendo Yoongi.
«Sei sicuro? Non devi... lavorare, o fare altro? Sarei solo in mezzo ai piedi.»
Lui mi lancia un'occhiataccia. «Non dirlo nemmeno per scherzo» mi rimprovera. «Vieni con me nel genius lab e mi dai qualche idea. Hai un buon orecchio.»
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Both in this life and the next | Min Yoongi [COMPLETA]
Romance[storia COMPLETA] Park Soo-Yun ha ventisette anni compiuti da poco e un posto come insegnante d'inglese in una scuola superiore di Seoul. Non ha crucci per la testa e ha risolto i suoi problemi anche e soprattutto grazie ai Bangtan Sonyeondan, che l...