XIV

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«Scusami. Dev'essere stato uno strazio sentirmi» mi scuso, inchinandomi verso di lui, sperando che le scuse e il gesto siano sufficienti. Yoongi fa spallucce, come a dire che ha sentito peggio, e senza dire altro si sposta verso il tavolo, pronto a recuperare tutto il soju che noi abbiamo già bevuto.

Siamo tornati alla fase dell'indifferenza, vedo, e forse fa più male dell'odio. L'odio era pur sempre un'emozione; l'indifferenza è una doccia gelata, che mi lascia tremante e indifesa.

Namjoon si avvicina a me e mi lascia una pacca sulla spalla e un sorriso mesto. Ha di certo notato il comportamento di Yoongi nei miei confronti, e mai avrei pensato di poter soffrire così tanto per un atteggiamento d'indifferenza. Sono sempre stata così menefreghista, concentrata sulla mia strada... e poi è arrivato Yoongi, quello vero, che ha distrutto ogni mia certezza.

*

Un bicchiere. Poi due, tre, quattro, cinque, e il soju comincia a perdere sapore, brucia in gola e basta. Ma tutti i bicchieri non sono sufficienti a far sparire il profumo di frutti di bosco che aleggia nell'aria, né a cancellare dai suoi occhi, stampata sulle sue palpebre, la figura esile e delicata di Park Soo-Yun, fasciata da un vestito con un taglio occidentale anni Cinquanta.

«Suga hyung

Si aspettava di essere ripreso da Namjoon nella sua veste di leader, ma questo si sta giustamente godendo la sua festa di compleanno. È Hoseok, invece, ad avvicinarsi a lui, un bicchiere di soju tra le mani e lo sguardo di chi ha tutta l'intenzione di fargli una lavata di capo.

«Mi spieghi perché ti comporti così, con lei? Lo fai anche quando siete soli per le lezioni?»

No, non lo fa, ed è quello che lo manda in bestia. Quando è solo con lei riesce a liberarsi di qualsiasi maschera, ad essere il Min Yoongi che vorrebbe davvero farle vedere. In compagnia degli altri, invece, diventa lo Suga che il pubblico è abituato a conoscere, quello diffidente e difficile da smuovere, all'apparenza disinteressato. Si detesta, quando si comporta così. Soprattutto con lei.

«È complicato.»

«Tutto è complicato, dal tuo punto di vista. Basterebbe che ti mettessi d'impegno, sai? Capiresti in un attimo che non c'è niente di troppo difficile.»

Hobi la fa facile. Lui ha un atteggiamento naturalmente positivo alla vita, sebbene non sia sempre un raggio di sole e abbia anche lui i suoi momenti no. Ma è questione di attitudine, e se Hobi vede il bicchiere mezzo pieno, Yoongi lo vede mezzo pieno – di veleno.

«Non morde, davvero. È una delle persone più piacevoli di questo mondo. Prima si è addirittura rifiutata di cantare Interlude: shadow e tu sei il suo bias, quindi cos—»

«Appunto.» Yoongi interrompe il più giovane con tono quasi seccato, senza staccare gli occhi dal bicchierino che ancora stringe nella mano destra. «Conoscermi non farebbe altro che deluderla.»

«Credi che abbia tutta quest'aspettativa nei tuoi confronti? Io dico di no.» La replica di Hoseok è tranquilla, infusa della positività che lo anima. «Penso che Soo-Yun vorrebbe semplicemente conoscerti per come sei, per come ti conosciamo noi. Non siamo ancora scappati, no? Non ci hai mai delusi.»

Yoongi vorrebbe dissentire, ma lo sguardo di Hobi è dolce e sincero. È la sua metà, in fondo, l'essere umano cui è più affine in tutto il gruppo nonostante non lo conosca bene tanto quanto Namjoon, con cui ha trascorso più tempo.

«Vai da lei. Interagisci come se foste soli» lo esorta Hoseok, con un sorriso rassicurante.

«Uhm.»

Yoongi non acconsente né dissente, ma scola il bicchierino di soju e lo lascia tra le mani di Hoseok prima di avvicinarsi a Park Soo-Yun, che per cambiare è accomodata allo sgabello del pianoforte, sebbene stia soltanto ascoltando gli acuti di Jimin, padrone del microfono.

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora