XXXVII

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È la sera del compleanno di Taehyung, e non vedo l'ora di andarci.

Non solo per il compleanno in sé – so già che farò una pessima figura, con la felpa comoda che ho comprato e che darò a Tae come regalo – ma anche perché non vedo Yoongi dal giorno in cui mi ha presentato PSY.

Yeong-Suk mi ha chiamata la sera stessa mentre stavamo per rientrare da Yoongi, blaterando qualcosa a proposito di un'emergenza e della necessità che qualcuno si occupasse di Joo-Won per quella notte. Yoongi ha chiesto a Do-Hyun di accompagnarci a casa di mia sorella e mi ha lasciata lì senza troppe cerimonie, ma con un bacio sulla fronte e la silenziosa promessa che ci saremmo rivisti presto. Non è stato "presto", alla fine, perché mia sorella e suo marito sono restati un paio di giorni dai genitori di lui, a Incheon, per cercare di gestire il suocero di Yeong-Suk che ha avuto una brutta caduta.

Sono tornati da Incheon solo questa mattina, così ho preferito passare da casa e cercare di recuperare qualcosa da indossare per questa sera, anche se sono finita da Min-Seo a prepararmi.

La stessa Min-Seo che sta facendo un piccolo miracolo sul mio viso, aiutandomi con l'eyeliner e il rossetto rosso con il quale mi ha colorato le labbra. Non ho mai indossato un colore così audace, ma il risultato è retrò, mi porta in un'altra epoca, e mi piace più di quanto pensassi.

«Ah, Soo-Yunah, se stasera non apri le gambe per Yoongiyah—»

«Aish, devi sempre essere così diretta?»

«Dico solo che è un'esperienza che devi deciderti a fare.» Min-Seo si stringe nelle spalle prima di chinare il busto verso lo specchio e cominciare a passare il mascara sulle ciglia incurvate. «Io l'ho fatto e no—»

«Tu cosa?» urlo, alzandomi in piedi di scatto. «Quando pensavi di dirmelo?!»

Min-Seo fa spallucce. «Non c'è stata occasione. Eri impegnata con tuo nipote.»

Giuro che la amo, davvero, ma a volte la strangolerei a mani nude. «E quindi? Joo-Won non capisce, e hai idea dei pisolini che si fa in una giornata? Avremmo avuto un sacco di tempo per parlarne, se mi avessi chiamato o fossi passata da casa di mia sorella.»

Min-Seo mi prende per mano e mi fa accomodare sul letto, sedendosi accanto a me. Giochicchia con le mie dita, come se non sapesse bene cosa dire. «Volevo solo... tenere l'esperienza per me, solo per un po'.»

Alla sua spiegazione quasi timida – evento più unico che raro, con lei – mi addolcisco subito, perché la capisco più di quanto sia disposta ad ammettere. Sebbene con Yoongi non sia ancora successo nulla di troppo intimo so già che se dovesse succedere per qualche tempo, almeno una manciata di ore, o forse qualche giorno, avrei bisogno di tenerlo per me, di crogiolarmi nella realizzazione di ciò che è successo. Scendere a patti con una realtà così impattante non dev'essere facile, e non me la sento davvero di prendermela con Min-Seo per aver voluto un po' d'intimità, per essersi voluta godere l'esperienza tra sé e sé.

«Sono contenta per voi, jagiya.» La chiamo con un nomignolo affettuoso, di norma in uso tra coppie, ma in fondo ci vogliamo tanto bene da non distinguerci troppo dall'amore di una coppia. «Namjoon è stato rispettoso?»

Min-Seo annuisce, ed è forse per la prima volta in vita mia che la vedo arrossire. Si mordicchia il labbro inferiore, lottando con imbarazzo ed emozione. «Non lo dico tanto per dire, ma è stato davvero un gentiluomo. Beh, finché non gli ho chiesto di smetterla e di butt—»

«Ah, basta!»

Min-Seo ridacchia, strizzandomi forte la mano che ancora stringe tra le sue. «Diciamo che sa essere delicato e dolce, ma sa anche tirare fuori per bene il suo lato selvaggio

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora