XLVII

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È la sera della festa di Hobi e la sorpresa è stata un successo.

Per questioni di comodità e spazi l'abbiamo organizzata alla Hybe, così che Hoseok non potesse immaginare che i ragazzi lo stessero trascinando lì per una festa. Bang PD ha inventato una riunione dell'ultimo minuto, tutti hanno scelto abbigliamento casual – nulla lasciava presagire che un capannello di persone, tra cui Min-Seo ed io, erano in agguato nell'immensa sala riunioni della Hybe, pronti a festeggiare i ventotto anni di Hoseok.

Il vero festeggiato è Hobi – a cui ho regalato un paio di sneakers davvero belle, su consiglio di Yoongi, e un libricino di esercizi d'inglese, un regalo solo nostro –, ma Yoongi non riesce a togliermi gli occhi di dosso. I suoi occhi scuri seguono ogni movimento come una falena attratta dalla luce e credo che un po' tutti se ne stiano accorgendo, soprattutto Bang PD che, a quanto so, non è informato degli sviluppi del mio rapporto con il rapper.

Proprio quest'ultimo mi si avvicina, finalmente, incapace di restarmi lontano. Lo capisco, perché anche per me è difficile fingere di non volerlo addosso quando siamo nella stessa stanza.

«Giuro che quelle gambe dovrebbero essere dichiarate illegali» mormora al mio orecchio, senza nemmeno salutarmi.

Il suo esordio mi strappa una risata e mi fa arrossire. Ho pensato d'indossare tutt'altro a dire il vero, ma quando ho aperto un cassetto e le parigine nere mi hanno strizzato l'occhio ho pensato che Yoongi avrebbe potuto apprezzare. Non mi sono sbagliata, in effetti.

Il problema, ora, è che esattamente come poco fa sentivo i suoi occhi su di me, riesco a percepire lo sguardo inquisitore di Bang PD su di noi, che indaga sull'inesistente distanza tra i nostri corpi.

«Yoongi...»

«Lo so. Dovrò dirglielo.»

Non vorrei mai premere perché parli con l'agenzia, con la casa discografica, ma sappiamo entrambi che è un passo che, prima o poi, dovrà fare, anche solo per chiarire la propria posizione con chi di dovere. Non è necessario che il mondo venga a saperlo – mi parrebbe anche prematuro, a dirla tutta –, ma è giusto che Yoongi lo faccia sapere a chi conta nella sua vita.

Mi stringe la mano piano prima di allontanarsi e sparire nella piccola folla che abbiamo radunato per il compleanno di Hoseok. Lo stesso Hobi che sta saltando da un piede all'altro, senza riuscire a trattenere le lacrime di sorpresa, e sta salutando tutti con abbracci stritolatori.

«Non è bello vederlo così felice?»

Min-Seo si materializza al mio fianco e io sobbalzo, spaventandomi per un istante. Poi ripenso alle sue parole e il cuore mi si scioglie mentre guardo i presenti celebrare Hoseok, così come meriterebbe ogni giorno, e il festeggiato sorridere senza riuscire a smettere.

«Lo è» confermo, il cuore stretto in una morsa piacevole.

Non ho parole per esprimere l'affetto che provo per tutti loro, soprattutto per Hoseok. È stato lui il primo ad avvicinarsi davvero a me, a chiedermi di abbandonare le formalità della nostra cultura e di rivolgermi a lui come se fossimo stati fratelli dalla nascita. Ed è stato tutto così spontaneo e bello, sin dal principio, che non ho quasi avuto il tempo di realizzare quanto mi fossi affezionata a lui.

Anche per questo quando si avvicina a noi sono già emozionata. Stringe Min-Seo, con la quale ha un bel rapporto da quando ha cominciato a frequentare il suo leader, e quando passa a me ho già il viso rigato dalle lacrime. Mi pare di vedere un'occhiata preoccupata da Yoongi, da qualche parte oltre le spalle di Hobi, ma non ci faccio caso.

Lascio che mi chiuda nella sua morsa, che mi soffochi nel suo abbraccio stritolatore mentre mi abbandono ai singhiozzi. Seppellisco il viso contro il petto di Hoseok mentre lo sento ridacchiare tra le lacrime che, sono certa, anche lui sta versando.

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora