XXXV

294 18 10
                                    

«How are things the west coast?

Oh, I'd move Heaven behind those eyes

Today my heart swings

Yeah, today my heart swings

But I don't want to take your heart

And I don't want a piece of history

No, I don't want to read your thoughts anymore

My god

'Cause today my heart swings

Yeah, today my heart swings

Let it come

'Cause I've got a chance for a sweet, sane life

I said, I've got a dance, and you'll do just fine

Well, I've got a plan with forward in my eyes

Let it come

Well, I've got a chance for a sweet, sane life

I said, I've got a dance, it moves into the night

Well, I've got a plan with forward in my eyes.»

Quando finisco di suonare The Heinrich Maneuver, Yoongi mi sta guardando con il sorriso.

Ha i capelli ancora leggermente umidi dalla doccia che ha fatto prima di cena, la stessa doccia che mi ha costretta a sedermi al piano e inchiodarmici, concentrandomi sulla musica, per evitare che i miei pensieri viaggiassero in direzioni poco consone. I livelli della mia libido nell'ultimo periodo mi fanno pensare che forse la mia sessualità si confà più a quella di un altro Bangtan, ma non c'è pericolo che pensi a qualcuno degli altri ragazzi – a un altro ragazzo in generale, a dirla tutta – sotto quel punto di vista. Dovessi aspettare cinque anni, resterò proprio dove mi sono inchiodata poco fa. Seduta al piano, ad aspettare uno Yoongi super vestito, con i capelli umidi, i nei sul viso in bella vista e quella sua espressione che vorrei tanto saper interpretare subito.

L'occhiata che mi sta rivolgendo invece non riesco proprio a capire cosa voglia dirmi. Ma continua a guardarmi, il cellulare con la traduzione in coreano del testo stretta tra le mani.

«Non è la prima volta che canti gli Interpol.»

Sono stupita dal fatto che lo ricordi. «No», confermo. «Ho già cantato Obstacle 1

«Sei triste?»

Lo osservo per un lungo istante, confusa. Credo di avere la stessa espressione confusa che imbastisce lui quando sente urlare Yoongi marry me dal pubblico. «No, non sono triste. Perché me lo chiedi?»

«Quello che suoni mi fa pensare che tu non sia felice. Non del tutto.»

Holly zampetta per il soggiorno sino ad arrivare accanto a Yoongi. Cerca il suo contatto spingendo il muso nella mano, e per quanto lui gli dia retta sta comunque aspettando una mia risposta, attento alla conversazione.

«No, è che... è quello che mi piace. C'è un po' di tutto nei miei gusti musicali, credo, e gli Interpol hanno un animo un po' malinconico che mi piace. Mi ci sento in sintonia» gli spiego, certa di non aver comunque fatto del mio meglio per potergli spiegare quel che provo.

Ho difficoltà con le parole, da sempre, ancora di più quando si parla di esprimere sentimenti, anche se scatenati dalla musica. Appunto per questo lascio parlare lei, e forse è meglio. Forse la musica mi aiuta ad evitare incomprensioni inutili.

«Qualche tempo fa hai rilasciato un'intervista per un giornale. Hai detto che il tuo umore in quel momento era come Interlude: shadow, e ti ho capito, ma avrei voluto che non fosse così. Anche io lascio che sia la musica a esprimersi al posto mio, ma ogni tanto è davvero solo musica. Seconda contare che, beh, il pianoforte rende tutte le canzoni un po' tristi.» Chiudo il mio lungo discorso con un sorriso e una scrollata di spalle.

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora