XXXVI

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«Park Jae-Sangssi

No, non è solo Park Jae-Sang. È PSY, e non capisco come Yoongi non abbia pensato che prepararmi psicologicamente a un momento simile fosse la cosa giusta da fare, giusto per evitarmi un altro trauma.

«Min Yoongi, spero tu sia carico. Oggi c'è anche il coreografo, dobbiamo cominciare a ballare un po'.»

PSY non è particolarmente alto, ma lo stesso carisma che porta sul palco l'ha anche quando non vi è sopra ed è soltanto Park Jae-Sang. Mi rendo conto di essere in silenzio da quando sono entrata e Yoongi l'ha salutato, ma non so proprio cosa dire. Mi aspettavo chiunque, ma non lui – soprattutto perché non avrei mai detto Yoongi capace di una collaborazione con PSY. Non che non possano andare d'accordo, ma mi sembrano due artisti così musicalmente distanti tra loro... ma visto l'entusiasmo con cui si salutano, con cui chiacchierano del loro segretissimo progetto, chiaramente mi sbaglio.

«Ah, Park Jae-Sangssi, lei è Park Soo-Yun» mi presenta Yoongi tra una chiacchiera e l'altra.

Apprezzo il fatto che abbia deciso di non definirmi in alcun modo davanti a lui, soprattutto perché nemmeno noi, nonostante il tempo trascorso assieme, abbiamo parlato di quello che siamo, dato un nome ai baci che abbiamo condiviso, un'etichetta alle notti trascorse assieme.

M'inchino verso PSY prima ancora che si volti verso di me. «Park Jae-Sangssi, è un piacere conoscerla.»

«Ah, è bello conoscerti dopo tutte queste chiacchiere su di te» commenta l'uomo, portandomi a sollevare il capo e guardarlo con aria incuriosita. Lui ha sentito parlare di me? «Suga non è mai stato così eloquente riguardo qualcuno.»

Ci scambiamo un'occhiata e arrossiamo entrambi, affrettandoci a scostare lo sguardo l'uno dall'altra. Quando ha trovato tempo di parlargli di me, e quando ha cominciato? Da quanto tempo parla di me, da quanto tempo lo incuriosisco al punto da spingerlo a parlare di me con qualcun altro – addirittura un altro idol?

«Eloquente, pfft.» Yoongi cerca di sminuire il tutto, ma la risata di PSY è sufficiente perché capisca che ha davvero passato un po' di tempo a parlare di me.

«Dai, vieni. Devi solo perfezionare alcune tue parti, no?» PSY comincia a camminare e Yoongi lo segue, facendomi cenno d'imitarlo. «E poi più o meno dovremmo esserci.»

Li seguo in religioso silenzio, un po' per rispetto e un po' perché non vorrei in alcun modo rovinare il processo creativo di Yoongi. PSY però si volta verso di me con un'espressione ilare in viso.

«È un perfezionista, questo qui» dice, accennando con il capo a Yoongi. «Io sono del parere che vada tutto bene, ma lui...»

«Lui è il produttore e non è del tutto soddisfatto di quello che ha inciso» replica Yoongi lapidario, ma sulle labbra ha l'ombra di un sorriso.

Quante volte posso giurare che sarei disposta a morire pur di vederlo sorridere?

«Perfezionista, appunto» commenta Park Jae-Sang, strappando una risata a tutti.

Ci fermiamo quando arriviamo davanti a una porta nera, chiusa. Quando entriamo noto il microfono per registrare, qualche sedia, e un paio di persone che stanno aspettando Yoongi e PSY. Per un momento siamo tutti impegnati a rivolgerci inchini di saluto, poi Yoongi si dirige verso il microfono; indossa le cuffie, prende il telefonino dalla tasca dei jeans e comincia a scaldare la voce.

Park Jae-Sang si accomoda su una sedia davanti a un tavolino, e io non posso fare altro che restare in disparte. Lui mi fa cenno di accomodarmi su una delle sedie rimaste libere e io lo assecondo, stringendomi al petto la sacca che ho portato come borsetta.

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora