XXIII

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«Soo-Yunah, è mai possibile che se non ci sono eventi particolari tu non ti faccia mai vedere?»

Il rimprovero di Jungkook arriva assieme al suo abbraccio stritolatore, e mai come ora ne ho bisogno. Ricambio la sua stretta e percepisco chiaramente lo sguardo di Min Yoongi su di noi mentre ci salutiamo con affetto. Mi sta bucando la schiena, come se stesse cercando di punirmi per essere vicina agli altri ragazzi.

«Jungkookssi, credimi, se avessi più tempo libero ci vedremmo molto più spesso» lo rassicuro, impostando il tutto come se fossi io quella piena d'impegni, e non loro.

«Sarà meglio» mi redarguisce lui, e io ridacchio, divertita dal suo tono impertinente.

Hoseok prende il suo posto, mugugnando qualcosa mentre a sua volta mi stringe. «Soo-Yunah, best teacher ever, sei pronta a fare festa?»

«Non proprio. Domani devo lavorare» gli ricordo, lasciandolo andare ed arrivando finalmente a salutare il festeggiato.

Quando Jimin mi stringe sento che profuma di buono. Mi ricorda lo zucchero filato, dolce e morbido al tempo stesso – anche se lui, sotto le mie mani che lo stringono, è l'opposto di morbido.

«Troppa palestra, Jiminssi» commento, scuotendo il capo e allungandogli il suo regalo, un sacchetto di carta che ho stretto sino ad ora. I suoi occhi si illuminano mentre lo afferra, curioso.

Anche in questo caso ho cercato di pensare a lui, a quello che è il Jimin dietro le telecamere. Dolce, premuroso, un po' un nonno saggio – con tutte le sue insicurezze e i suoi pensieri.

Quando scarta il regalo rimane un po' perplesso, così gli spiego cos'è in poche parole.

«È una sorta di diario. Ogni pagina chiede di scrivere qualcosa di positivo della giornata che riguarda se stessi. Un piccolo supporto per la propria autostima» concludo, sperando che riesca ad apprezzare il pensiero e capisca tutto il ragionamento che c'è dietro.

I suoi occhi si fanno lucidi per un momento, ma le labbra carnose si aprono in un sorriso grato. «È un pensiero meraviglioso, Soo-Yunah. Grazie, davvero» mormora, prima di stringermi di nuovo a sé. Ricambio la sua stretta, cercando d'imprimervi tutto l'affetto che provo per lui, accarezzando piano la sua schiena.

Saluto anche gli altri, con calma, un abbraccio ciascuno. Seokjin mi solleva da terra come se pesassi quanto una piuma, facendomi arrossire, e il mio affetto esita soltanto quando giungo a Yoongi.

Gli voglio bene, ma mentirei se dicessi che siamo legati dallo stesso rapporto che condivido con gli altri. La nostra affinità va oltre l'affetto fraterno che provo per gli altri Bangtan; mi striscia sotto la pelle e mi entra dentro in un modo in cui nessun altro riesce a fare. Non credo nel destino, non ci ho mai creduto, ma ogni fibra del mio essere mi sta dicendo che sono destinata a lui, e a nessun altro.

È lui, lasciandomi di stucco, a prendere l'iniziativa e avvicinarsi a passo sicuro prima di stringermi a sé, il viso seppellito tra i miei capelli lunghi. Mi pare di sentirlo inspirare e irrigidirsi appena quando ricambio la sua stretta, ma forse è solo un'impressione – forse sono io ad essere rigida, a perdere scioltezza quando sono accanto a Yoongi, perché com'è possibile ignorare l'elettricità che mi percorre da capo a piedi non appena mi sfiora?

Con questo abbraccio mi sta dicendo che gli sono mancata e io non posso fare a meno di ricambiare. Ho percepito la sua assenza in ogni cellula, così che soltanto ora, stretta a lui, mi sento di nuovo intera.

«Ehm, non vorrei dire, ma abbiamo un compleanno da festeggiare... e credo che a Soo-Yunah piaccia respirare» osserva Seokjin, strappando una risata a tutti e costringendo Yoongi ad allontanarsi da me.

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora