IX

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«Park Soo-Yunssi, mi dispiace interrompere bruscamente la lezione ma dobbiamo andare da Namjoonah

«Uhm?» Alzo lo sguardo su Hoseok, che con un gesto deciso chiude il quaderno che usa per le nostre lezioni d'inglese. Dal canto mio, sto ancora dando un'occhiata agli appunti che ho sul mio, di quaderno, quello che ho dedicato soltanto a lui. Inutile dire che, vista la frequenza delle lezioni, i suoi passi procedono spediti, a differenza di quelli di Yoongi, che sino ad ora ho visto una volta soltanto.

«Da Namjoon» mi ripete Hoseok, con la stessa pazienza che avrebbe con un bambino testardo. «Che cavolo di fan sei se ti sei dimenticata che giorno è oggi?»

«Oggi è mercoledì primo sett–porca vacca!» mi scappa, e mentre mi copro la bocca con entrambe le mani, Hoseok scoppia a ridere. «È il compleanno di Jungkook!»

Dimentico completamente le formalità, passando alla modalità fan in un nanosecondo, ma Hoseok non sembra infastidito. Come ho fatto a dimenticare un evento così importante? I social questa mattina erano pieni di post di auguri per il golden maknae, e io sono comunque riuscita a scordarmene.

«Dai, non c'è problema. Adesso andiamo da Nam.»

«Andiamo?»

Hoseok si stringe nelle spalle. «Certo. Ci troviamo per bere soju, cantare al karaoke e prendere in giro Kookie, non vorrai perderti l'evento.»

«Ma...» Esito, lanciandogli un'occhiata confusa. «Io non c'entro nulla.»

«E chi l'ha stabilito?» Hoseok imbastisce un'espressione quasi allucinata prima di alzare gli occhi al cielo e scuotere il capo. «Aish, chi vi capisce è bravo. È un invito, Soo-Yunah, accetta e basta.»

Con una manciata di parole, Hoseok cancella qualsiasi cenno di formalità ancora rimasta tra noi, per quanta potesse ancora essercene, visto quanto spesso ci stiamo incontrando. La spazza via come polvere da un vecchio giradischi, e il passaggio al registro informale è tanto strano, quantomeno per la me fan, quanto naturale. È difficile sentirsi a disagio o non coinvolti quando si ha a che fare con Hoseok.

«Accetto solo se anche agli altri sta bene che ci sia anche io» è l'unica condizione che impongo, ma Hoseok – potrò chiamarlo Hobi ora? – mi regala un sorriso canzonatorio.

«Lo sanno già.»

«Oh.»

«Dai, su. Lascia qui i quaderni, puoi venire a prenderli più tardi, se non esageri con il soju» scherza, mettendomi le mani sulle spalle per spingermi verso l'ingresso di casa sua. Ho appena il tempo di afferrare la borsetta al volo prima di finire davanti alla porta dell'appartamento, accanto a Hoseok, infilarmi le scarpe e uscire nel tardo pomeriggio del primo giorno di settembre, per i miei gusti ancora troppo rovente.

Quando arriviamo da Namjoon, manca solo il festeggiato. Il tavolo del soggiorno è pieno di cibo – e il fatto che sia quasi ora di cena non fa altro che farmi brontolare lo stomaco ancora di più – e un impianto stereo che non riesco a vedere trasmette della musica fin troppo familiare.

«Arctic Monkeys, Kim Namjoonssi?» chiedo al padrone di casa, che viene ad accoglierci con abbigliamento informale e un enorme sorriso sulle labbra.

«A Kookie piacciono» si giustifica, stringendosi nelle spalle. «È la sua serata.»

*

Un'ora dopo, il livello di soju e altri tipi di alcol nel sangue di tutti è aumentato esponenzialmente. Io per prima ammetto di essere brilla, seduta sul divano del soggiorno di Namjoon, strizzata tra Namjoon e Taehyung.

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora