«Giuro che se potessi mettergli le mani al collo e togliergli la vita io stessa...»
Sono fuori con Min-Seo, al locale che ci ospita sempre. Questa volta siamo sobrie – una novità che il proprietario accoglie con sorpresa e piacere –, ma credo che anche bevendo cento bicchieri di soju non riuscirei a sbronzarmi a dovere. Sono ancora troppo arrabbiata, troppo presa dai pensieri che le parole di Il-Seong hanno scatenato.
Ci rifletto da quando ne abbiamo parlato, e non lo sento da allora – e ne sono felice, perché non credo che riuscirei a non serbargli rancore.
Non sono riuscita a non rimuginare su tutto quello che mi ha detto. Su come io possa non essere all'altezza di Yoongi, della sua vita da idol, di come una vita regolare come la mia possa magari annoiarlo.
Min-Seo è incazzata e la capisco, perché lo sono anche io. Quando le ho raccontato tutto ha cominciato a inveire – rispettosamente, sempre – contro mio fratello, che è sempre stato il mio più fermo sostenitore in qualsiasi sogno formulassi... tranne questo. Sono felice, davvero felice, e non avere il suo sostegno mi distrugge – anche e soprattutto perché i dubbi da lui avanzati sono legittimi, purtroppo per me.
Il problema è che non sono sicura di me stessa. Sono sicura del sentimento che provo per Yoongi, quel calore avvolgente che mi soffoca ogni volta che lo vedo, ma sarò mai abbastanza per lui? È pur sempre una celebrità, e io sono davvero nessuno. Per quanto tempo il mio anonimato e la mia banalità gli andranno bene?
Mi sembra che questa storia abbia una data di scadenza appiccicata addosso, e la sensazione non riesce ad andarsene nemmeno con le rassicurazioni di Min-Seo.
«Io credo che tu ti faccia troppi problemi, yeobo» mi sta dicendo la mia migliore amica. Razionalmente so che ha ragione, ma come faccio a non pensare a quello che mi ha detto Il-Seong? «Credo che Yoongi sia molto meno esigente e molto più "umano" di quello che Il-Seongssi pensa. Tu lo conosci molto meglio, del resto, quindi perché permetti che giudichi?»
Ha ragione, e sono sicura che Yoongi mi rassicurerebbe allo stesso modo – e forse mi prenderebbe anche in giro per queste mie insicurezze. Ma sono solo Park Soo-Yun, mentre lui è Min Yoongi, Agust D, Suga... tutto quello che io non sarò mai.
Min-Seo sa cosa mi ronza in testa, e scuote il capo allungandomi un bicchiere di soju che ha recuperato da chissà dove.
«Bevi e smetti di pensarci» mi intima. «Tuo fratello è un cretino.»
*
«Hyung, hai avuto qualche idea?»
Il problema del compleanno di Soo-Yun ha coinvolto tutti i Bangtan. È Yoongi ad essere il suo ragazzo, ma tutti loro si sono affezionati alla ragazza, che ormai è una sorella – maggiore o minore – per i Bangtan. Hanno legato anche con Min-Seo, nel tempo, ma Soo-Yun ha da subito avuto un posto speciale nel cuore di tutti.
«Più o meno.»
Yoongi detesta le bugie e dirla non gli fa molto piacere, ma si sentirebbe in difetto se dovesse ammettere di non avere uno straccio d'idea per il compleanno della propria ragazza. Ha pensato a tante cose semplici come ha suggerito Taehyung, ma nessuna gli sembra all'altezza di Soo-Yun o sufficiente per dimostrarle davvero quanto tenga a lei, quanto voglia impegnarsi per renderla felice.
«Il che significa che non ne hai mezza.»
Jungkook è il più piccolo, ma è troppo sveglio. Il suo hyung lo fulmina con lo sguardo e il minore ride, incurante del rispetto che dovrebbe portargli. Sono in privato, in fondo, e possono concedersi più confidenza.
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Both in this life and the next | Min Yoongi [COMPLETA]
Romance[storia COMPLETA] Park Soo-Yun ha ventisette anni compiuti da poco e un posto come insegnante d'inglese in una scuola superiore di Seoul. Non ha crucci per la testa e ha risolto i suoi problemi anche e soprattutto grazie ai Bangtan Sonyeondan, che l...