Capitolo 73: una nuova minaccia?

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 Pewter spalancò gli occhi e si mise a tossire in modo nevrotico, sentendo l'aria mancargli nei polmoni e il gelo entrargli nelle ossa. Era morto? Stava per morire? Ma era così giovane e figo e non aveva ancora finito di vedere il suo film preferito, Barbienheimer! (durava cinque ore)

Sentiva una pressione così forte dietro al collo...

E poi gli arrivò un coppino fortissimo, a svegliarlo e farlo saltare in piedi sulla neve dal dolore!

"Madonna (cantante delle Terre dei Fiumi) che smegmo che sei!" si lamentò sua sorella Elettra, in piedi e vivace ed elettrica (gioco di parole) come se non avesse fatto un incidente aereo mortale pochi istanti prima.

Pewter aggrottò le sopracciglia dietro gli occhialoni da sole scurissimi. "Non esiste la parola smegmo, stupida cretina!"

"Sì che esiste!" insistette sua sorella minore, e a lei si unirono la ragazza dai capelli neri e rossi con le treccine e Smeralda, che stava preparando un sacco di thè caldo magici. "Secondo me esiste!" disse Argella (quella con le trecce milaniste) "voglio chiamare anche io quel cucco di mio fratello smegmo!"

Smeralda gli passò un thè. Era un thè magico curativo e calmante, adatto soprattutto agli incidenti aerei, così Pewter si abbassò a berlo, stando però attento a sembrare comunque molto contrariato e edgí nel mentre.

"Ce l'hai un the anti smegmo?" chiese Elettra a Smeralda e tutti risero tranne Pewter, che ne era fisicamente incapace, e Sabino Melcolm, che non c'era.

"Dov'è Sabino?" chiese con una piccolissima impercettibile nota di preoccupazione Pewter. Non che gli fregasse qualcosa di lui, sia chiaro (è tsundere), ma la sua scomparsa sembrava strana...

Erano tutti seduti sulla neve, alle pendici di altissimo muro di ghiaccio rotto in più punti, e il loro auto-aereo si era conficcato proprio nel ghiaccio del muro, lasciando una scia di sangue e olio motore a sporcarne la superficie iridescente.

Da sotto la neve una colonna di fuoco aprì in due la neve, e da sotto essa Sabino Melcolm spuntò sano e salvo, appoggiandosi agilmente dopo un paio di svariolate in aria al fianco di Pewter.

Elettra, Argella, Smeralda, Maverick e Renesme applaudirono stupefatti mentre Pewter sbuffò in modo molto tsundere.

Nel frattempo anche Ormund e Cass si stavano svegliando. Loro erano rimasti un po' più colpiti nell'incidente perché erano seduti davanti e sul fianco in cui avevano colpito quella torre, che si era sfracellata prima che andassero a sbattere contro il muro di ghiaccio.

Ormund non sapeva dove si trovasse, ma Cass sembrava a disagio mentre Smeralda offriva loro il thè guarente.

"Io conosco questo posto..." sussurrò la primogenita di casa Baratheon. "Ci ero venuta con la mamma e il papà, prima dell'Apocalisse..."

"Ah sì?" Chiese Ormund, per una volta interessato alle parole di quella complottista di sua sorella. "A fare cosa?"

Cassana sembrava serissima. "A nascondere qualcuno di molto pericoloso, che i Poteri Forti non dovevano scoprire per il bene di Westeros!!!11"

Ah vabè un altro complotto, pensò annoiato Ormund rialzandosi a fatica in piedi. Lì al nord nevicava invece di piovere, e la neve faceva quasi più schifo della pioggia.

"Nascondendo questa persona nei ghiacci eterni...!" stava continuando Cass, tutta presa in qualche racconto che forse avrà letto in qualche vecchia rivista di Voyager.

Per alzarsi in piedi Ormund appoggiò la mano sul muro di ghiaccio, che sentì bollire tutto ad un tratto. Il ghiaccio non dovrebbe essere caldo...

Quando si voltò, vide il suo riflesso. Capelli bianchi e rossi, occhi lilla... ma non era il suo riflesso... era una ragazza incastonata nel ghiaccio!!!

Ormund gridò così forte che tutti si voltarono nella sua direzione, e anche la figura nel ghiaccio si risvegliò, ed emise una forte luce dal suo corpo.

"Stai attento!" gridò Sabino che fece per corrergli incontro, ma, coi tipici riflessi epici di un Royce, Pewter lo afferrò per un polso e se lo tirò indietro, mentre Renesme e Elettra (altre Royce epiche) saltarono di fronte ai ragazzi con delle capriole in aria riprodotte magistralmente e in sincronismo perfetto (tipico incantesimo innato della famiglia Royce) e, tracciando sulla neve fresca due rune, l'una specchiata all'altra, crearono un'immensa barriera telemagica nel giro di istanti.

"Noooo fratellino!!!" gridò Cassana da dietro la barriera magica infrangibile, ma era troppo tardi: l'intera barriera esplose in un'esplosione blu e rosa e bianca!!!!!!!!!

Ormund venne scaraventato a terra a diversi metri di distanza, come un povero soietto senza riflessi che spendeva le sue intere giornate in camera sua (il che era vero). Sentì vicino a sé passi leggiadri, e una mano fredda sulle spalle.

"Orys... sei tu!"

No che non era Orys. Si chiamava Ormund. Era una voce che non aveva mai sentito, eppure familiare... una voce tenera ma completamente #pazzinculo... Il ragazzo alzò la testa, e davanti a lui c'era la sua versione genderbend.

La ragazza si era liberata dal ghiaccio, fiammelle blu e rosa che la contornavano completamente, e stava sorridendo un po' da pazza.

Ormund rimase a fissarla e non sapeva davvero chi fosse, seppur si somigliassero davvero così tanto!

"Io sono la tua sorella gemella perduta, Orys... il mio nome è Utys Blackfyre, e ora che siamo riuniti possiamo finalmente distruggere Westeros una volta per tutte!" gridò la ragazza, avvicinandosi a un blocco di ghiaccio in cui era incastonata un'enorme spada.

La spada era lunga, a due mani e dalla lama completamente nera, dai riflessi rossi come il fuoco. L'elsa era in cuoio rosso, la guardia a forma di ali di drago anch'essi in acciaio nero di Acchai, e il pomello era una pietra nera come un buco nero.

Quando Utys toccò l'elsa, la pietra brillò di rosso, e il ghiaccio si sciolse, liberando la spada.

La alzò al cielo, e nuvole nere ricoprirono la volta celeste... e Ormund bestemmiò molto forte.

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⏰ Ultimo aggiornamento: a day ago ⏰

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