Pochi minuti dopo, entrambi i Targaryen di nobile lignaggio (ovviamente) si trovarono legati alla base sotterranea (sotto nella nave) del palo maestro (ma che ne so) proprio come quel Krazy 8 seguace del dio caduto ottavo nella serie tv pre apocalittica Breaking Westeros. La stanza in realtà era abbastanza ben tenuta, relativamente sfarzosa e piena di tessuti con stampe provenienti da tutto il Planetos appese ai muri di legno. Il ragazzo dai capelli baciati dal fuoco si sedette su un divanetto lì vicino, allargando le gambe in un perfetto esempio di manspreading. Il senso di disagio di Lele crebbe a dismisura, ribollendo nel suo stomaco come se avesse bevuto una tazza di Altofuoco.
"Maniaco! Lasciaci andare!" strillò Deanys dimenandosi. Il ragazzo la guardò male e sbuffò.
"Ma quale maniaco, mi siete entrati in casa e avete ucciso il mio maggiordomo."
"Ci stava attaccando!" Deanys ribattè.
"Non credo proprio." il ragazzo scosse la testa, facendo tintinnare i vari gioielli che aveva al collo e alle orecchie. A Lele cadde lo sguardo sul kraken tatuato sul suo petto, e deglutì nervosamente.
"Invece sì! Vero?" Deanys si girò verso Lele in cerca di sostegno.
"Guarda che l'hai attaccato tu." Lele le ricordò con un sorrisino, cercando al meglio di contenersi.
"Oh, visto? Pure quel cosino mi dà ragione." il ragazzo gesticolò verso Lele, che arrossì leggermente.
"Cosino?" mormorò il giovane cosino Targaryen.
"Imbecille! Dovevi darmi ragione!" Deanys sbottò, tirando un calcio a suo fratello. Poi tornò a sbraitare contro il giovane. "E poi chi saresti tu? Come hai fatto a battermi con la spada?! Non è mai successo prima d'ora."
"Eh, vabbè, mica sono un coglione io." disse lui, incrociando le braccia al petto con un'espressione contrariata. "Sono Rickon Stark Greyjoy. Questa è la mia nave, Stella dei Ghiacci. Sapete, è una delle più resistenti mai create, resiste ad ogni tipo di intemperie e fenomeno cataclismico naturale, e ha una ciurma interamente composta da estranei al mio servizio." disse tutto gongolante, gesticolando ampiamente con aria fiera. "E voi... uno, chi siete, e due, come avete raggiunto la mia nave?"
"Non te lo diremo mai!! Muo-"
Lele riuscì a muovere le mani dietro la schiena quanto bastava da lanciare un incantesimo di mutismo totale a sua sorella, e rivolse un sorrisino diplomatico al giovane Stark, che più che uno Stark sembrava un Greyjoy in tutto e per tutto. Specialmente per quel... vistosissimo... tatuaggio sulla sua pelle abbronzata...
"È un onore essere sulla tua nave, Rickon Stark Greyjoy." Lele sorrise, cercando di calmare i bollenti spiriti che ancora gli frastornavano lo stomaco (e non era per il mal di cielo). "Siamo arrivati qui per sbaglio con un incantesimo di magitrasporto. Non volevamo decapitarti il maggiordomo, mi dispiace molto!"
Rickon assottigliò lo sguardo, scrutando il giovane Targaryen con i suoi occhi blu come il cielo intenso del sogno di Lele...
"Continua."
"Purtroppo mia sorella è una maleducata, non sa stare al suo posto, se avessimo saputo che era una persona importante per te non gli avremmo fatto del male." Lele spiegò con il suo miglior sguardo da cucciolo.
"Alfreddo..." Rickon sospirò. "Era il più bravo a fare i cocktail."
"Anche mia sorella è molto brava!" Lele disse impulsivamente. "Se vuoi puoi tenerla come cameriera!"
Rickon spalancò gli occhi, rimanendo basito. Poi, una risatina divertita lasciò le sue labbra che sorridevano di sghimbescio.
"Che cattivello che sei." Rickon disse, alzandosi in piedi. Lele rimase fermo a guardarlo, sentendosi sempre meno calmo. Di solito il suo sorrisino da bravo bimbo funzionava su tutti! Come aveva fatto a capire subito la sua vera natura?! "Mi piaci. Com'è che ti chiami?" continuò Rickon, avvicinandosi con lunghi passi all'albero maestro dove erano legati i due Targaryen.
"Mi chiamo -" Lele fu interrotto dalla scimitarra dorata dello Stark, che con un rapido movimento tagliò l'aria e si piantò nel legno esattamente di fianco alla testa del giovane Targaryen. Solo dopo, le corde che lo tenevano legato alla colonna si sciolsero, cadendo a terra. Lele spostò lo sguardo con la coda dell'occhio verso la spada splendente di Rickon, ed un brivido di terrore gli percorse la schiena. Era il sentimento più adrenalinico e piacevole che avesse mai provato...
"Sì? Come ti chiami?" lo incalzò Rickon con un sorriso beffardo.
"Lele Targaryen." Lele disse, fissandolo negli occhi per un lungo momento.
L'espressione di Rickon cambiò di nuovo, e da sburraculi che era passò all'essere sorpresa e sconvolta in meno di un secondo.
"Noo, un Targaryen?" sussurrò, prendendo a fissarlo come fosse un alieno. "Poggers... non ne ho mai visto uno. Allora avete davvero gli occhi più belli dei Sette Regni... e i capelli bianchi! Che forza." Poi, tornò a rivolgergli un sorriso fiero. "Vuoi vedere la mia nave? Ho anche una stanza dei tesori, vuoi vederla? Dai, vieni a vederla, ti giuro che è fighissima! Ah, e poi la cabina armadio, e poi ho anche un computer e..."
Lele annuì, seguendo il giovane Stark Greyjoy fuori dalla stanza. Prima di uscire girò la testa per un secondo verso Deanys ancora legata al palo che si dimenava con un'aria furibonda, e le rivolse uno sguardo di vittoria, malvagio, crudele, e anche abbastanza strafottente.
"Suca" le passò telepaticamente col potere dark, per poi chiudersi la porta alle spalle.
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Winter Post-Apocalypse
WerewolfE se la Lunga Notte fosse caduta su Westeros dopo la morte di Viserys I? Neri e Verdi cesseranno le ostilità per far fronte al nemico comune: la morte? Dopo che Aegon è disperso in battaglia, il Principe Aemond deve vedersela con gli Estranei e con...